Furio Honsell: Occupare il cds del teatro

Il sindaco lancia una provocazione: «Il Giovanni da Udine è diventato ormai ingovernabile. Per favore qualcuno se lo prenda

     Udine, 3 marzo 2013

     «Occupare il consiglio d’amministrazione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine». Questa la provocazione lanciata ieri mattina dal sindaco Furio Honsell durante l’incontro con l’autore, regista e attore Giuseppe Provinzano, personaggio in prima linea nell’occupazione del teatro Garibaldi Aperto di Palermo (e del cui spettacolo proposto anche a Udine riferiamo oggi nelle pagine della cultura).

     Tutto è nato da una battuta del giovane attore. «Invece di tornare a Palermo, potremmo occupare il San Giorgio: è un teatro che amo e a cui sono molto legato» ha detto. E il sindaco a quel punto non ha esitato a rispondere, anche perché non ha mai nascosto la sua preoccupazione per i tagli alla cultura, di cui tanto si è parlato in questi mesi in regione. «Dovreste entrare al Teatro Nuovo dalla porta laterale e occupare non tanto la platea al primo piano, ma salire al secondo piano e occupare la sala dove si riunisce il consiglio di amministrazione della Fondazione». Dette queste parole, il sindaco Honsell poi ha aggiunto: «La Fondazione del Giovanni da Udine è ingovernabile. Bisognerebbe davvero ripartire e riscrivere innanzitutto lo statuto. E’ quanto mai necessario cambiarlo facendo parlare le eccellenze, le persone che, per professione ed esperienza, più se ne intendono. Loro dovrebbero poter mettere mano e rielaborare lo statuto. Insomma, a mio avviso, dovrebbe esserci maggior collaborazione pur nel pluralismo».

     Frasi forti pronunciate dal professor Honsell durante la presentazione dello spettacolo To play or to die. This is the question… today, che rappresenta, come dice l’autore, Giovanni Provinzano, «la chiave contemporanea rivista attraverso l’Amleto di Shakesperare». Un’opera prodotta da Babel e Css, in scena al San Giorgio venerdì e ieri sera.

     Provinzano, che nella sua opera affronta i problemi legati al mondo moderno, tra cui quelli che si vivono sui palchi italiani, ha dunque riacceso il dibattito nel panorama culturale udinese. Secondo il sindaco, c’è bisogno di una gestione più efficace nel mondo dello spettacolo e teatrale. «Io spero – ha affermato – che il motore della cultura possa ripartire anche a Udine».

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