Film in concorso
The great bear, 2011 - Esben Toft JacobsenJonathan va in vacanza come ogni anno dal nonno, che vive in mezzo alle foreste secolari della Danimarca, ma questa volta è costretto a portarsi dietro la sorellina Sophie. Quando la piccola viene rapita da un gigantesco orso, il fratello si avventura sulle sue tracce.
La Danimarca si dimostra all'avanguardia in quanto a tecniche di animazione: CGI realizzata benissimo, sorprendente soprattutto nella resa dei paesaggi e degli animali che li popolano. La storia però è evidentemente nata per un pubblico infantile, e le manca quel guizzo in più per conquistare anche gli adulti. Una favola piena di amore per la natura che probabilmente affascinerà nipotini o fratelli minori. Voto: 6 1/2
Film in concorso
Attack the block, 2011 - Joe CornishGli alieni invadono la degradata periferia londinese, e a fronteggiarli c'è soltanto una banda di teppisti di strada della peggior specie.
Una delle sorprese del festival (partivo con aspettative bassissime): la storia diventa sempre più coinvolgente, i personaggi partono come bulletti ma acquistano poi sfaccettature inaspettate, in definitiva l'opera di rielaborazione e riscrittura ironica del genere alien invasion è perfettamente riuscita. Il tutto sostenuto da una buona tecnica e da un discreto numero di scene parecchio divertenti, che non guastano mai.
Voto: 7 1/2
Film in concorso
Green days - Dinosaur and I, 2011 - An Jae HoonYi-rang ama correre ma è terrorizzata dal fallimento; nella sua vita entrano la nuova arrivata della scuola, Soo-min, bella, intelligente e apparentemente sicura di sé, e il goffo Cheol-soo, che sogna di essere il primo astronauta coreano.
Una storia di formazione intimista, concentrata sui sentimenti e sulle emozioni dell'adolescenza, le amicizie e i primi amori. La scuola coreana non ha nulla da invidiare a quella giapponese dal punto di vista tecnico: i fondali mozzano il fiato e la scena onirica finale, piena di colori accesi e dinosauri, è visivamente meravigliosa. Per quel che riguarda la sceneggiatura alcuni aspetti potevano essere approfonditi meglio; la tematica della ricerca di sé e delle proprie aspirazioni è invece trattata con intelligenza e attenzione. Voto: 7
Film fuori concorso
Lorax - Il guardiano della foresta 3D, 2012 - Chris RenaudTed, abitante della futuristica e artificiale Thneedville, decide di fare colpo sulla sua amata procurandole un albero vero. La difficile ricerca di un seme lo porterà al cospetto dello scorbutico Once-ler, disposto ad aiutarlo dopo che Ted avrà ascoltato la sua storia.
Per qualche ragione il pubblico del festival attendeva febbrilmente la proiezione dell'ennesimo adattamento da un racconto del Dr. Seuss. Peccato che il film sia la classica storiella ambientalista americanissima (leggi: superficiale e facilotta), piena di scene nate solo in funzione del solito 3D che nulla aggiunge alla narrazione e di stacchetti musicali bruttini. Soliti personaggi buffini per far ridere la gente, solito buonismo gratuito, cattivo macchiettistico, finale scontato e vissero tutti felici e contenti. La Pixar continua a rimanere l'unica speranza dell'animazione statunitense. Voto: 6+
Film in concorso
Tibetan dog, 2011 - Masayuki KojimaTenzin si trasferisce dalla città alla steppa tibetana per ricongiungersi al padre; qui si affeziona a un cane tibetano dal manto dorato, mentre tra gli abitanti della zona iniziano ad avvenire morti violente e misteriose.
La MadHouse si rivolge esplicitamente ai bambini, sempre pronti a farsi stregare dalle storie di amicizia tra uomo e animale, e confeziona una storia solida, con personaggi caratterizzati brevemente ma efficacemente. Il piccolo Tenzin trova nel peloso compagno l'affetto che un padre freddo e distratto non gli dimostra; il cane si lascia addomesticare solo a fatica, concedendo fiducia a piccole dosi. Non mancano avventura e momenti drammatici, ma la speranza non può svanire. Piacevole, ma non indispensabile. Voto: 6/7
And the winner is...
Ok, ok, non capisco nulla di festival: sovvertendo tutte le mie previsioni, il Platinum Grand Prize è andato a A letter to Momo, secondo trionfatore nipponico in due edizioni di festival (l'anno scorso era stato No longer human, parte della serie Aoi Bungaku, a spuntarla). La menzione speciale della giuria se l'è aggiudicata Attack the block, che ha sorpreso un po' tutti evidentemente. Dài, qualcosina ci capisco.
Per quel che riguarda i corti, il vincitore è stato Heldenkanzler di Benjamin Swiczinsky, con menzione speciale a Vivre ensemble en armonie/Living together in harmonie di Lucie Thocaven; i premi del pubblico (rispettivamente primo e secondo) sono andati a Vincenta di Samuel Orti Marti e A morning stroll di Grant Orchard.
In conclusione: considerazioni generali
Il pubblico dei festival è sempre parecchio "particolare", soprattutto di un festival fondamentalmente per nerd come questo: dal troll che in sala mette in dubbio l'intelligenza degli altri spettatori per motivi discutibilissimi, al giornalista petulante che recensisce, criticando, ogni film ad alta voce sperando scioccamente di impressionare qualcuno, ai soliti lamentoni che con l'accredito vorrebbero entrare prima dei possessori di biglietto (ma quando mai?) e dimostrano apertamente e maleducatamente il loro dissenso davanti ai volontari impotenti.
Nonostante le evidenti carenze organizzative, vorrei spezzare una lancia a favore di questo Future Film Festival: vi posso assicurare che con i mezzi dedicati alla cultura (questa cultura, quella senza hype e senza riflettori puntati addosso) è davvero difficile fare di meglio. A un festival di cinema mi aspetto di vedere dei bei film, e la programmazione di quest'anno non mi ha delusa. Il fastidio per i ritardi è inevitabile, ma è importante ricordare che dietro ad ogni evento c'è il lavoro, spesso pesante e sottopagato, di qualcuno, che merita di essere rispettato.