Mirando un gabbiano
Che gaio volteggia nel cielo
Mi chiedo perché l’uomo
Sia così sfortunato di solo potere immaginare
Di solo poter pensare
Di sempre dover riflettere
Sulle sue quotidiane attività
Senza che mai possa abbandonarsi al vento
E viaggiare, volare!
Dove vai, gabbiano della sera?
Dove sono i tuoi parenti, i tuoi amici?
E che t’importa a te degli affari
E dei falsi problemi
Che gli uomini si inventano
Per occupare i loro giorni!
Certamente tu sai
Dove riposarti stanotte
E domani,
con i primi raggi del sole,
non proverai fatica alcuna
a spiccare nuovamente il volo,
e disegnare ancora nell’aria
le tue fantasie di Libertà!
Santa Lucia 1982