14 giugno 2014 • Primo Piano, Vetrina Cinema, Videos •
il giudizio di Antonio GentileSummary:
“Un coro da proporre per un festival musicale e due ragazzi legati ad un’importante scelta di vita, questo è il mondo di Gabrielle; una ragazza con un’irrefrenabile voglia di vivere una vita sentimentale senza alcune limitazioni e pregiudizi”.
Louise Archambault la talentuosa regista e sceneggiatrice canadese è alla sua seconda opera cinematografica con “Gabrielle – un amore fuori dal coro”, già premiata in occasione del “Festival di Locarno” nel 2013 per la sezione “Piazza Grande”, dove ha ottenuto ampio consenso da parte del pubblico e dalla critica. La regista torna alla ribalta cinematografica con un film drammatico ponendo attenzione ai legami profondi dal punto di vista umano, dopo l’acclamato “Familia” (2005), premiato come miglior lungometraggio in concorso per la rassegna cinematografica canadese “Claude Jutra Award”, un toccante affresco contemporaneo con una trama incentrata sulla dipendenza al gioco.
Con Gabrielle – un amore fuori dal coro, L. Archambault trova modo di affrontare con grande disinvoltura un altro tema delicato, quello che punta ai rapporti sentimentali tra disabili, in particolare si concentra sui ragazzi affetti dalla Sindrome di Williams (una malattia genetica caratterizzata da ritardi cognitivi e limitazioni fisiche e sensoriali). Per la regista canadese l’idea di girare un film con attori non professionisti è stata una scelta volutamente cercata, facendo emergere grande entusiasmo e forza interpretativa nel ruolo della protagonista Gabrielle (Gabrielle Marion-Rivard), una ragazza con una incredibile voglia di vivere una vita normale in compagnia del suo giovane amore Martin (Alexandre Landry).
Gabrielle è una gioiosa ed entusiasta ragazza affetta dalla Sindrome di Williams, con un’innata passione per la musica e il canto. La giovane durante la frequentazione di una scuola di arti dello spettacolo per i portatori di handicap “Les Muses de Montreal”, conosce e si innamora di un giovane ragazzo, Martin, con lui scopre l’amore e la sessualità andando oltre le loro limitazioni fisiche e i pregiudizi comuni della gente. La loro volontà reciproca è sostenuta da un’irrefrenabile forza di volontà nell’affrontare una vita in comune, senza alcun ostacolo per lei pur di guadagnarsi una propria autonomia, ma la madre di Martin, “Claire” (Marie Gignac), si oppone alla relazione tra i ragazzi vista la loro disabilità e mancanza di controllo, ostentando un rapporto controverso con suo figlio. “Sophie” (Melissa Desormeaux-Poulin), invece riscopre un forte legame nei confronti di sua sorella Gabrielle, e nel timore di lasciarla sola in un momento delicato, rinvia il suo trasferimento in India dove ad attenderla c’è il suo fidanzato Raphael (Sebastien Ricard), dedito all’insegnamento in una scuola musicale per bambini poveri. Tutto questo mentre il coro della Les Muses si prepara per un importante festival musicale. Gabrielle e Martin riusciranno a coronare il loro sogno comune?
Durante le riprese di Gabrielle – un amore fuori dal coro, L. Archambault è molto abile nell’evidenziare gli stati emotivi all’interno di un gruppo, e per più di un anno trova modo di seguire alcuni ragazzi portatori di handicap presso Les Muses, il suo scopo è quello di formare nuovi attori professionisti pronti a ricoprire ruoli specifici per una sua opera cinematografica mirata a toccare gli animi più sensibili per un nuovo modo di fare cinema, accostandosi a situazioni reali. La stessa regista dichiara nel corso di un’intervista: “La loro inesauribile energia, il loro talento e la loro immaginazione sono impressionanti”. Mi sono innamorata a prima vista di Gabrielle Marion-Rivard, la sua luminosità, il suo carisma, sono stati determinanti per conoscerla meglio”. L. Archambault si avvale inoltre della partecipazione di Robert Charlebois, un famoso cantante canadese, che concede alcuni momenti rilevanti per alcune scene di Gabrielle – un amore fuori dal coro, girate quasi interamente in uno stile informale nel New Hampshire (U.S.A.), con un utilizzo costante di telecamere portatili, è da considerare inoltre la scelta appropriata in fase di riprese riguardanti un’illuminazione di tipo naturale.
Il film sarà distribuito da “Officine Ubu” dal 12 Giugno 2014 in tutt’Italia. “Oltre la complessità di tutto ciò che circonda due giovani amanti c’è la voglia di vivere un amore sereno e fuori dal coro”.
di Antonio Gentile per Oggialcinema.net
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