A cura di Simone Clara
Mendieta ha 27 anni quando arriva a Roma. Premessa: E’ reduce da 8 stagioni intense con il Valencia, con il quale ha vinto una Coppa del Re e una Supercoppa da protagonista. In quegli anni il Valencia contende la Liga a Real e Barcellona e Mendieta, sia con Ranieri che con la gestione Cuper, è il punto di riferimento della squadra. Regista di grande classe, dotato di grande visione di gioco e specialista nei calci piazzati. Anima di un grande club che sfiorerà la Champions per due stagioni consecutive. Due finali perse, la prima contro il Real e la seconda contro il Bayern Monaco ai rigori. In quel Valencia splendono le stelle di Canizares, Claudio Lopez, Gerard, Angloma, Kily Gonzalez. E poi ovviamente lui, il capitano e leader. Eletto dalla Uefa miglior centrocampista della Champions per due anni consecutivi. E’ tempo per lui di provare una nuova avventura.
La Lazio che inizia il campionato 2001/2002 è reduce da uno scudetto e da un terzo posto, ma in estate ha perso Veron e Nedved. I biancocelesti sono comunque in lizza per il titolo insieme a Juventus, Roma, Milan e Inter. Già nel precampionato, Zoff gli assegna le chiavi del centrocampo. “E’ un giocatore aggressivo, ma anche di grande qualità”, dichiara alla stampa l’allenatore biancoceleste. Gli fa eco il compagno di reparto Stefano Fiore: “E’ il vero punto di riferimento della squadra”. Peccato che poi arrivano le partite vere. Il basco sonnecchia, viaggia a ritmi lenti, fatica a prendere le redini della manovra. In Italia, si sa, la pazienza è poca. Dopo 4 partite la panchina di Zoff salta e Mendieta diventa subito un caso.
Arriva Zaccheroni che lo accantona subito, ‘ufficialmente’ per motivi tattici. La Lazio ingrana, inizia a macinare gioco e risultati, pur non tornando mai sui livelli delle stagioni precedenti. Mendieta piano piano sparisce, colleziona in tutto 27 presenze senza acuti tra campionato e Champions. Zero gol, zero assist. Zero in tutto. Convocato in nazionale per i mondiali 2002 nonostante una condizione fisica approssimativa, dopo appena una stagione torna in Spagna. Gli estimatori non mancano nonostante il crollo verticale. Mendieta finisce in prestito al Barcellona dove disputa un campionato discreto, senza sfigurare. Non verrà riscattato dal club blaugrana, e la Lazio lo sbologna in Inghilterra per non accollarsi il suo ingaggio faraonico di 4 milioni l’anno.
L’anno dopo firma per il Middlesbrough. Anche in Premier League, un rendimento altalenante. Dopo un buon primo anno nel quale vince con il Boro la Coppa di Lega convincendo i dirigenti del club a puntare interamente su di lui riscattando l’intero cartellino, negli anni seguenti fatica a sostenere i ritmi alti e l’intensità del calcio inglese giocando sempre meno e perdendo il posto da titolare. Cala vistosamente dal punto di vista fisico, e il 7 Dicembre 2007 annuncia il ritiro. Fuoriclasse o bidone? Nè uno nè l’altro, ma di sicuro lo strepitoso Mendieta ammirato a Valencia non è mai più stato avvistato.