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Gaizka Mendieta, un flop da 90 miliardi di lire

Creato il 22 febbraio 2014 da Simo785

A cura di Simone Clara

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 Un caso più unico che raro. Un mistero forse ancora irrisolto. Sicuramente il peggior affare mai realizzato da una squadra italiana sul mercato internazionale. E’ il mistero di Gaikza Mendieta, profeta in patria e flop nel nostro paese. Non è stato il primo e non sarà l’ultimo, ma forse è il caso più eclatante. La Lazio lo preleva nell’estate del 2001 dal Valencia per la cifra record di 90 miliardi di lire. Nulla di clamoroso, anzi. Apparentemente uno dei tanti colpi di mercato di Cragnotti, presidente di una Lazio superpotenza europea piena zeppa di campioni. Stiamo parlando di un talento assoluto, centrocampista basco, tra i migliori interpreti nel suo ruolo nella seconda metà degli anni 90, con alle spalle oltre 40 presenze con la maglia della nazionale spagnola e appena reduce da una finale di Champions League persa ai calci di rigore da capitano del Valencia. Un giocatore di caratura internazionale nel miglior periodo della sua carriera. Nulla a che vedere con i ‘casi’ Bergkamp e Kluivert, giocatori troppo prematuramente accantonati dal calcio italiano e poi esplosi altrove.

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Mendieta ha 27 anni quando arriva a Roma. Premessa: E’ reduce da 8 stagioni intense con il Valencia, con il quale ha vinto una Coppa del Re e una Supercoppa da protagonista. In quegli anni il Valencia contende la Liga a Real e Barcellona e Mendieta, sia con Ranieri che con la gestione Cuper, è il punto di riferimento della squadra. Regista di grande classe, dotato di grande visione di gioco e specialista nei calci piazzati. Anima di un grande club che sfiorerà la Champions per due stagioni consecutive. Due finali perse, la prima contro il Real e la seconda contro il Bayern Monaco ai rigori. In quel Valencia splendono le stelle di Canizares, Claudio Lopez, Gerard, Angloma, Kily Gonzalez. E poi ovviamente lui, il capitano e leader. Eletto dalla Uefa miglior centrocampista della Champions per due anni consecutivi. E’ tempo per lui di provare una nuova avventura.

La Lazio che inizia il campionato 2001/2002 è reduce da uno scudetto e da un terzo posto, ma in estate ha perso Veron e Nedved. I biancocelesti sono comunque in lizza per il titolo insieme a Juventus, Roma, Milan e Inter. Già nel precampionato, Zoff gli assegna le chiavi del centrocampo. “E’ un giocatore aggressivo, ma anche di grande qualità”, dichiara alla stampa l’allenatore biancoceleste. Gli fa eco il compagno di reparto Stefano Fiore: “E’ il vero punto di riferimento della squadra”. Peccato che poi arrivano le partite vere. Il basco sonnecchia, viaggia a ritmi lenti, fatica a prendere le redini della manovra. In Italia, si sa, la pazienza è poca. Dopo 4 partite la panchina di Zoff salta e Mendieta diventa subito un caso.

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Arriva Zaccheroni che lo accantona subito, ‘ufficialmente’ per motivi tattici. La Lazio ingrana, inizia a macinare gioco e risultati, pur non tornando mai sui livelli delle stagioni precedenti. Mendieta piano piano sparisce, colleziona in tutto 27 presenze senza acuti tra campionato e Champions. Zero gol, zero assist. Zero in tutto. Convocato in nazionale per i mondiali 2002 nonostante una condizione fisica approssimativa, dopo appena una stagione torna in Spagna. Gli estimatori non mancano nonostante il crollo verticale. Mendieta finisce in prestito al Barcellona dove disputa un campionato discreto, senza sfigurare. Non verrà riscattato dal club blaugrana, e la Lazio lo sbologna in Inghilterra per non accollarsi il suo ingaggio faraonico di 4 milioni l’anno.

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L’anno dopo firma per il Middlesbrough. Anche in Premier League, un rendimento altalenante. Dopo un buon primo anno nel quale vince con il Boro la Coppa di Lega convincendo i dirigenti del club a puntare interamente su di lui riscattando l’intero cartellino, negli anni seguenti fatica a sostenere i ritmi alti e l’intensità del calcio inglese giocando sempre meno e perdendo il posto da titolare. Cala vistosamente dal punto di vista fisico, e il 7 Dicembre 2007 annuncia il ritiro. Fuoriclasse o bidone? Nè uno nè l’altro, ma di sicuro lo strepitoso Mendieta ammirato a Valencia non è mai più stato avvistato.


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