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Galateo di fabbrica

Da Brunougolini
Ci vorrebbe un po' di "tatto". Lo ha scritto il “Corriere della sera” nella Cronaca di Milano. Il riferimento era alle cattive maniere usate alla Tecnicant di Bernate Ticino. I 45 dipendenti la mattina del 15 marzo hanno trovato l'azienda chiusa: tutti licenziati in tronco. E' uno dei tanti casi di crisi improvvisa. Colpisce come una polmonite fulminante e i 45 sono le vittime sacrificali da immolare.
Certo anche i modi contano e qui si poteva usare il galateo, come suggerisce il “Corriere”. Un Monsignor Della Casa adattato alle relazioni sindacali. Oppure riconoscere addirittura il ruolo del sindacato. Ma non è più di moda. Forse che il ministro della destra ha aperto un grande negoziato prima di dar vita al suo nuovo Statuto dei lavoratori, quello che in sostanza abolisce i Giudici del lavoro e assegna ai sindacati un ruolo di soci e complici negli Enti Bilaterali? Non ha certo seguito le orme di un altro ministro, quello sì socialista, Giacomo Brodolini, che aveva ideato il vero Statuto dei lavoratori 40 anni fa, ma basandosi su quanto avevano conquistato lavoratori e sindacati nel vivo delle lotte contrattuali.
Ma che cosa succederebbe per i 45 della Tecnicant se fossero vigenti le nuove norme del centrodestra? Chiamerebbero il “mediatore”, ovverosia un consulente del lavoro, membro di un esercito di tecnici in rapida ascesa, come spiega lo stesso “Corriere”. Professionisti moderni, chiamati a comporre le controversie del lavoro, detti anche “personal trainer” delle aziende. Una specie di allenatori. Per picchiare sodo. Su chi? Ad esempio su quei 45, certo. Senza il disturbo di un giudice del lavoro.

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