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Gallinari si inchina a Kobe. Beli sorride, Bargnani k.o.

Creato il 12 febbraio 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

I Knicks cedono in casa ai Lakers, 96-113, spinti dai 33 punti di Bryant, con l’azzurro che si ferma a 14. New Orleans espugna Orlando, Toronto è superata all’Air Canada Center da Portland, ma Andrea ne fa 29

Danilo Gallinari non riesce a fermare Kobe Bryant e i Lakers, che al Madison Square Garden infliggono ai Knicks dell’azzurro (14 punti) la seconda sconfitta consecutiva. Nemmeno 29 punti di Andrea Bargnani bastano a Toronto per evitare il k.o. interno con Portland, il 16° nelle ultime 17 esibizioni per i Raptors. Marco Belinelli, partito ancora dalla panchina, contribuisce con 3 punti al successo di New Orleans in casa di Orlando.

New York Knicks-Los Angeles Lakers 96-113

I Lakers dominano i Knicks grazie alla grande prova di Kobe Bryant che mette a referto 33 punti in soli 29’ di gioco. I Knicks incassano così la loro 11ª sconfitta nelle ultime 15 gare, un ruolino di marcia decisamente deludente. Mike D’Antoni decide di affidare il pericolo pubblico numero uno, Kobe Bryant, alle cure di Danilo Gallinari. Compito ingrato, soprattutto al Garden, dove Kobe sembra esaltarsi sempre. I Knicks partono bene grazie alla produzione di Felton e con la perentoria schiacciata di Gallinari arrivano al 11-3. Peccato che Bryant decida di cambiare marcia e in sei minuti da fantascienza matte a referto qualcosa come 17 punti. Il fenomeno dei Lakers segna da qualsiasi posizione, paradossalmente il Gallo non difende male, ma quando Kobe è così caldo rallentarlo è impossibile. I padroni di casa comunque riescono a rimanere in scia con i canestri di Williams e Felton. Non contento dei suoi 17 punti, Bryant chiude il primo quarto realizzando proprio sulla sirena l’ennesimo canestro da cinema dopo aver mandato al bar Felton con un paio di finte delle sue. Un primo quarto targato Bryant (19 punti) si chiude con i Lakers avanti 30-28. Pau Gasol rimane a secco nella prima frazione ma si rifà nella seconda. Gallinari apre il secondo periodo con una bella penetrazione che gli regala il canestro più fallo ma i Lakers, con Kobe a prendere fiato in panchina, riescono addirittura ad allungare nei minuti iniziali della frazione. Gasol risponde presente dopo un primo quarto da spettatore dominando la zona pitturata, gli ospiti così prendono in mano le redini del gioco e quando Bryant torna sul parquet a 5’48’’ dal riposo, LA ha raggiunto il vantaggio in doppia cifra. Gallinari dopo un contatto nell’area dei Lakers ha un diverbio con Steve Blake. Il giocatore di Los Angeles spintona l’azzurro (nulla di trascendentale però) e riceve l’inevitabile tecnico. Bryant, intanto, realizza dal perimetro poi decide di giocare per i compagni. La truppa di Phil Jackson viaggia spedita, ritrova i punti di Gasol (12 nel solo secondo quarto) e chiude un eccellente primo tempo avanti 62-48. La ripresa si apre con i liberi di Gallinari, Gasol e Bryant però continuano a trovare il canestro. I Knicks rispondono. Il Gallo fatica dal perimetro ma segna in contropiede, la squadra di casa piazza un parziale di 10-1 e torna al -9. Appena i Knicks si avvicinano ci pensa il solito Bryant a riportare i Lakers a distanza di sicurezza. Il leader di LA firma otto punti in poco più di tre minuti e gli ospiti chiudono la terza frazione con il confortevole vantaggio di 17 lunghezze. Anche con Kobe in panchina la truppa di Phil Jackson continua a fare male alla difesa di New York. Bynum e Gasol fanno quello che vogliono sotto canestro e la tripla di Odom a 6’26’’ dalla sirena porta i Lakers al +20 e in pratica fa calare il sipario sul match. Phil Jackson svuota la sua panchina, i Lakers così si permettono di fare accademia nel finale e vanno a vincere il scioltezza. 4-11 nelle ultime 15 gare.

New York: GALLINARI 14 (4/9 da due, 0/6 da tre, 6/6 ai liberi), 6 rimbalzi, 2 assist 1 recupero in 38’. Stoudemire 24 (9/20), Felton 20. Rimbalzi: Mozgov 11, Stoudemire 10. Assist: Felton 7.
Los Angeles Lakers: Bryant 33 (8/10, 4/7), Gasol 20. Rimbalzi: Bryant 10. Assist: Walton 4.

Toronto Raptors-Portland Trail Blazers 96-102

Toronto perde anche contro Porland (96-102) pur giocando una dignitosa partita. Non basta ai Raptors la brillante performance di Andrea Bargnani, autore di 29 punti con 10/17 dal campo e 8/9 nei tiri liberi, e l’esplosione di Jerryd Bayless nell’ultimo quarto in cui realizza 18 dei 26 punti di Toronto. I Blazers portano a casa la vittoria grazie a LaMarcus Aldridge che conferma la sua eccellente stagione piegando la difesa avversaria per tutto il match e chiudendo con 37 punti (14/25). Il leader dei Blazers è particolarmente efficace nelle fasi importanti e sale in cattedra con 12 punti nell’ultimo decisivo quarto. La partita vede i Raptors avanti nel primo quarto 17-14 grazie a un buon Bargnani che sbaglia le prime conclusioni, ma è molto determinato in attacco. I suoi primi punti non tardano a arrivare, poi appena esce per riposare Portland passa a condurre con 9-2 di parziale. Nel secondo quarto Toronto assiste impotente all’exploit al tiro di Rudy Fernandez, dalle cui mani infuocate partono siluri che infilano la retina. Con 6/6 da tre (8/8 totale per 23 punti nel primo tempo) Fernandez trascina Portland al +8 a metà gara. I Raptors rispondono con i soliti Bargnani (12 punti) e DeRozan (11). Mentre lo spagnolo diventa invisibile nel secondo quarto, Aldridge continua dominare prendendosi la maggior parte dei tiri dei Blazers con efficacia. Gli ospiti allungano anche a +11 nel terzo quarto che si conclude con la reazione positiva di Toronto. Il punteggio è 70-72 dopo tre quarti e il Mago è protagonista di alcune ottime giocate e aggiunge 10 punti al suo bottino. Con una finta fa saltare Aldridge che per evitare una brutta figura ferma Bargnani con un fallo deciso. L’azzurro si vendica infilando una tripla in faccia all’avversario, quindi prende uno sfondamento in difesa. I due rivali nel draft del 2006 ingaggiano un bel duello, ma è Aldridge a sorridere per ultimo. Bargnani è positivo anche nell’ultimo quarto con 3/4 e altri 7 punti e con Bayless in trance agonista Toronto sorpassa e va a +7 a metà quarto (85-78). Bayless imita Fernandez ed esplode con 4 triple consecutive. La difesa di Toronto però non è all’altezza nel finale. Con tale equilibrio in campo ogni errore si paga, come il facile canestro di Batum che sfrutta un blocco e si ritrova tutto solo sotto canestro per un aiuto difensivo mancato da parte dei Raptors. Il francese riceve il pallone e va a schiacchiare trovando il pareggio (87-87). Negli ultimi minuti Miller e Aldridge assicurano il successo ai Blazers con giocate vincenti. Toronto si consola con la continua crescita del baby Ed Davis, 6 punti e soprattutto 13 rimbalzi in 28 minuti, partito in quintetto al posto dell’assente Amir Johnson (distorsione alla caviglia). Dopo il k.o. di Jonhson, l’unico giocatore nel roster dei Raptors ad aver giocato in tutte la gare del campionato in corso è DeMar DeRozan. Con un bilancio di 14-40, Toronto è il fanalino di coda dell’Atlantic Division e solo Cleveland (9-45) ha un record peggiore nella Eastern Conference.

Toronto: BARGNANI 29 punti (9/16 da 2, 1/1 da 3, 8/9 tl), 6 rimbalzi, 4 assist, 5 palle perse e 1 recuperata, 1 fallo in 43’. Bayless 18, DeRozan 17. Rimbalzi: Davis 13. Assist: Calderon 10.
Portland: Aldridge 37 (14/25), Fernandez 23, Miller 13. Rimbalzi: Aldridge 10. Assist: Miller 8.

Un'entrata di Marco Belinelli contro Dwight Howard. Ap
Un’entrata di Marco Belinelli contro Dwight Howard

Orlando Magic-New Orleans Hornets 93-99

La potenza della difesa. New Orleans (33-22) cancella una striscia di 4 sconfitte consecutive mettendo la museruola ai Magic (34-21), a cui negli ultimi 6’36” concede un solo canestro dal campo in 10 tentativi. Con Marco Belinelli in panchina per la seconda gara consecutiva, gli Hornets reggono la sfida a rimbalzo con Dwight Howard (43ª doppia doppia stagionale) e compagni nonostante l’assenza di Emeka Okafor, facendo il vuoto con la serrata finale. In attacco gran parte del lavoro lo fa Willie Green (massimo stagionale), e per Belinelli non è una bella notizia, visto che la guardia ex Philadelphia ha tolto il posto da titolare proprio all’italiano. “Green è stato incredibile, ha infilato tiri difficilissimi – l’applauso di Chris Paul al compagno -. Questa è stata una settimana difficile per noi, ma siamo riusciti a rimanere concentrati e uniti”. Nemmeno 39 punti dalla panchina bastano a Orlando per sopperire alle difficoltà del quintetto titolare: Nelson, Jason Richardson e Anderson producono un misero 8/28 dal campo, Howard e Turkoglu 25 punti nel primo tempo ma appena 11 (solo 4 del centro) nella ripresa. New Orleans ritrova Trevor Ariza dopo tre gare in assenza, ma all’inizio l’attacco è tutto sulle spalle di Green, che firma 8 dei primi 9 punti dei suoi buoni per tenere la scia dei Magic, subito spinti avanti da Howard. Belinelli si alza dalla panchina a 3’24” dalla sirena ma si fa notare solo per un rimbalzo, mentre Paul prende per mano la squadra e la trascina al 28-24 di fine periodo. Beli resta in campo all’inizio del secondo quarto, sbaglia il primo tiro che prende, poi torna a sedersi a 8’24” dal riposo. Green ritrova il feeling col canestro, ma Redick con 10 punti tiene i Magic nel match. La fuga agli ospiti riesce negli ultimi 4’, quando Jack infila 8 dei suoi 13 punti del periodo e regala agli Hornets il 61-52 al riposo. Dopo essere sprofondata a 73-61, Orlando si rialza. Belinelli frena la rimonta col suo unico canestro della gara, la tripla dell’80-76 a 53” dalla terza sirena, ma Arenas da solo frutta ai Magic l’80 pari a fine periodo. I padroni di casa toccano l’89-84 a 8’38” dalla fine, Green ricuce e sorpassa ma Clark a 6’34” dalla sirena firma il 91 pari. A questo punto la difesa di New Orleans sale in cattedra, costringendo i Magic a 11 infruttuosi possessi (7 errori al tiro, 4 palle perse). Green e West intanto firmano il 95-91 e Belinelli a 45” dalla fine può mettere il match in ghiaccio ma sbaglia la tripla del +7. Orlando ritrova il canestro a 25” dalla fine, ma i centri di New Orleans dalla lunetta e un malinteso tra Turkoglu e Richardson tramutato nella 16ª palla persa dei Magic chiudono i conti.

Orlando: Howard 20 (8/12, 4/12 tl), Turkoglu 16, Redick 14, Clark 14. Rimbalzi: Howard 17. Assist: Nelson 5, Turkoglu 5
New Orleans: BELINELLI 3 punti (1/2, 1/3), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata e 1 fallo in 14’07”. Green 24 (7/13, 3/7, 1/1 tl), West 17, Paul 15. Rimbalzi: West 17. Assist: Paul 7

tratto da Gazzetta.it



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