Solo Belinelli tra gli azzurri Nba conquista un successo, con New Orleans vincente su Minnesota. Gallinari è il migliore per Denver nella sfida infinita di Portland, decisa solo al supplementare. Anche il Mago gioca bene (26 punti) ma Toronto soccombe in casa contro i Suns
Nella notte Nba tre italiani in campo ma solo Belinelli conquista la vittoria. Gallinari realizza trenta punti nella sfida pazzesca di Denver a Portland, decisa al supplementare. K.o. anche Bargnani, con Toronto battuta in casa da Phoenix.
-
- Danilo Gallinari, 30 punti a Portland
Portland-Denver 107-106 d.t.s.
I 30 punti di Danilo Gallinari non bastano. Denver, infatti, si fa recuperare un vantaggio di cinque punti negli ultimi 18’’ del match e va ko al supplementare. Non c’e’ Kevin Martin, fermato dall’influenza, coach Karl, che giovedì aveva lanciato parecchie frecciate all’indirizzo di Carmelo Anthony, promuove Wilson Chandler in quintetto. Si parte con i liberi di Danilo Gallinari (uno su due per l’azzurro), poi pochi secondi più tardi con un devastante coast to coast il giocatore milanese trova il suo primo canestro dal campo. Portland non può ancora schierare il suo nuovo acquisto Gerald Wallace ma si affida alle iniziative di un ottimo LaMarcus Aldridge e torna davanti. Il Gallo, dopo l’esordio agrodolce contro Boston, sprizza energia da tutti i pori e va a segno con una bella penetrazione, chiusa con la sinistra. L’azzurro, che firma 10 dei primi 16 punti degli ospiti, trova anche la sua prima tripla in maglia Nuggets e riporta Denver al -2. Brandon Roy torna sul parquet e mostra incoraggianti progressi. Portland prova a scappare e chiude il primo quarto avanti 25-19. Davvero buona la frazione per il Gallo che mette a referto 12 punti.Nel secondo periodo i Blazers spingono sull’acceleratore. Con Gallinari a prendere fiato in panchina si scalda JR Smith e riporta sotto gli ospiti. Denver riprende Portland con la tripla di Chandler ma Aldridge e compagni cambiano marcia nelle seconda parte della frazione. Roy e Rudy Fernandez trovano il canestro con continuità, i Blazers così arrivano al vantaggio in doppia cifra. Rientra il Gallo e accorcia le distane con un’altra bella penetrazione ma Portland chiude il secondo quarto con un parziale di 17-7 e va al riposo tra gli applausi del Rose Garden avanti 49-39.Un primo tempo deludente per i Nuggets che chiudono con un brutto 32% al tiro, coach Karl può consolarsi soltanto con i 14 punti di un buon Danilo Gallinari.I Nuggets iniziano la ripresa con grande determinazione. Chandler suona la carica, Gallo segna da sotto e Denver torna con il fiato sul collo di Portland. Wilson Chandler firma nove punti nei primi quattro minuti del terzo quarto, Gallinari realizza quattro liberi e la squadra del Colorado torna davanti. Portland in attacco si affida alle conclusioni di Fernandez ma non ha più lo smalto del secondo quarto. Il Gallo realizzaun canestro da cinema dalla media distanza e trova anche il fallo di Batum . L’azzurro replica con un bel canestro dal perimetro 20’’ più tardi, Denver piazza un parziale di 18-5 e chiude il terzo quarto avanti 72-65. Gallinari continua ad attaccare il canestro anche all’inizio dell’ultimo quarto e si guadagna quattro liberi. Quando l’azzurro va in panchina a prendere ossigeno ci pensa Arron Afflalo a tenere davanti i Nuggets. Portland prova a tornare sotto nel finale con le giocate di un ritrovato Brandon Roy. Felton pero’ a 18’’ dalla fine riporta gli ospiti al +5. Sembra fatta, invece Denver concede una tripla troppo comoda a Roy. Portland manda in lunetta Gallinari che realizza il primo libero, quello del +3, ma fallisce il secondo. I Blazers puniscono l’errore del giocatore milanese grazie al solito Roy che dalla lunga distanza pareggia i conti. Si va all’overtime e il Rose Garden è una bolgia. I padroni d casa sembrano in grado di controllare il supplementare ma cinque punti consecutivi di Afflalo portano Denver al +2 a un minuto dalla fine. Portland però con i liberi di Matthews e Aldridge torna davanti. I Nuggets scelgono di affidare l’ultimo tiro a Gallinari che dalla lunga distanza non ha fortuna. La sua conclusione, infatti, viene sputata fuori dal ferro. Denver comunque mantiene il possesso del pallone ma la tripla della disperazione di Afflalo, proprio allo scadere, non trova la retina. Il cuore non basta a Denver che così incassa una sconfitta che fa davvero male.
Portland: Aldridge 24 (9/20), Roy, Miller, Fernandez 18. Rimbalzi: Aldridge 14. Assist: Miller 9.
Denver: GALLINARI 30 (6/9 da due, 1/5 da tre, 15/17 ai liberi), 9 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata in 42’. Chandler 20 (5/12, 3/4), Afflalo 19. Rimbalzi: Nene 11. Assist: Lawson, Felton 6.
Minnesota-New Orleans 81-95
Pur privi del loro miglior marcatore David West (rimasto a casa a causa della morte di un familiare), gli Hornets giocano una buona pallacanestro contro i Timberwolves e vincono 95-81. New Orleans ritrova finalmente Emeka Okafor e dà il suo benvenuto al nuovo acquisto Carl Landry. Gli ospiti ci mettono un po’ a carburare. Kevin Love va a segno dalla lunga distanza e inizia a mostrare i muscoli sotto canestro, Chris Paul risponde e piano piano New Orleans prende possesso del match. Landry fa il suo debutto e sembra trovarsi perfettamente a proprio agio negli schemi offensivi di Monty Williams. Gli Hornets prendono il largo negli ultimi minuti della frazione piazzando un parziale di 14-2. Marco Belinelli entra a 1’57’’ dalla fine del primo quarto e proprio allo scadere del periodo firma un canestro dalla media distanza dall’altissimo quoziente di difficoltà. L’azzurro poi apre il secondo quarto trovando la retina dal perimetro. I Wolves provano ad avvicinarsi con i canestri di Wesley Johnson ma New Orleans, dopo un appannamento in attacco, riprende a correre e chiude il primo tempo avanti 55-43.La truppa di Monty Williams non ha nessuna intenzione di far tornare in partita Love e compagni e mantiene alta la concentrazione all’inizio della ripresa. Minnesota fa troppa fatica in attacco, la coppia Paul-Ariza così spinge gli Hornets lontani. Love non basta, New Orleans, infatti, prende il controllo del match e alla fine del terzo quarto e’ avanti di ben 18 punti. Gli ospiti controllano senza grandi problemi la timida reazione dei T-Wolves nell’ultimo quarto. L’unico sussulto arriva in apertura di frazione quando l’idolo del Target Center Kevin Love cattura il suo 10° rimbalzo della gara e mette a referto la sua 45a doppia-doppia consecutiva. Non succede più nulla e New Orleans così porta a casa il successo.
Minnesota: Ridnour, Johnson 22. Rimbalzi: Love 14. Assist: Love 5.
New Orleans: BELINELLI 5 (2/5 da due, 1/2 ai liberi), 1 rimbalzo in 12’. Ariza 18 (1/5, 4/8), Paul 17. Rimbalzi: Okafor 7. Assist: Paul 8.
Toronto-Phoenix 92-110
I Phoenix Suns travolgono Toronto con una partenza a razzo e conquistano il successo (92-110) al termine di un match dominato da Steve Nash e compagni. Non basta ai Raptors la grande prestazione offensiva di Andrea Bargnani che realizza 26 punti con 12 canestri su 15 tentativi. La pessima difesa condanna Toronto alla sconfitta che è già nell’aria dopo un primo quarto tutto di marca Suns. “Non siamo entrati in campo pronti per giocare – ammette Bargnani -. Né in difesa né in attacco e loro ne hanno approfittato. Sono davvero una buona squadra in contropiede e sono abituati ad andare al tiro in sei-sette secondi”. La transizione difensiva è il problema principale all’inizio e Phoenix sfrutta ogni occasione per lanciare Grant Hill e Vince Carter a canestro prima che Toronto possa schierare la propria difesa. I Suns ottengono sia punti facili che tiri liberi. L’odiatissimo ex Carter si esalta contro i fischi dei tifosi canadesi e ci mette poco per dare spettacolo con una schiacciata al volo in contropiede su assist preciso di Nash. Per Toronto solo Bargnani è efficace in attacco e mette a segno 10 dei primi 12 punti della squadra che insegue 12-29. Il primo quarto segna il resto della gara e si conclude 15-34. Tra gli ospiti Carter guida la marcature con 11 punti e Channing Frye ha all’attivo tre triple realizzate. Nash si preoccupa più di distribuire il pallone nelle mani giuste che di produrre punti e Phoenix vola sempre più in alto con i Raptors alquanto imbambolati. Bargnani è autore di 12 punti nei primi 12’, ma il resto della squadra delude. DeRozan chiude con 14 punti con 6/11, però la sua gara è condizionata dai falli. Il vantaggio di Phoenix raggiunge il +24 nel secondo quarto e il primo tempo si chiude 42-60 con 16 punti (7/9) di Bargnani. Toronto cerca di reagire con un 6-0 di parziale in avvio di ripresa concluso da una decisa schiacciata del Mago, ma i Suns riallungano in fretta sfruttando Marcin Gortat che si fa sempre trovare pronto sugli scarichi di Nash e la buona vena di Carter, protagonista anche di 6 palle recuperate. Toronto continua ad appoggiarsi su Bargnani che aumenta il proprio bottino con un terzo quarto ancora molto efficace (4/5 al tiro per altri 8 punti). La partita comunque ha ormai poco da dire. Il punteggio è 62-86 e i Raptors oltre a una difesa che fa il solletico agli avversari mette in vetrina un orribile 0/12 complessivo di Calderon, Barbosa e Weems nei primi tre quarti. L’ultimo quarto è caratterizzato dal garbage time. La sconfitta porta Toronto a un bilancio di 16-43 totale e 11-19 all’Air Canada Centre.
Toronto: BARGNANI 26 (12/15 da due, 2/5 tl), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 palla recuperata e 3 perse, 1 fallo in 35’. Barbosa 15, DeRozan 14. Rimbalzi: Bayless e Davis 5. Assist: Calderon 7.
Phoenix: Carter e Gortat 17, Frye 16, Pietrus 14. Rimbalzi: Gortat 11. Assist: Nash 11.