Se al mattino vi alzate con la nausea e non c’è nessun motivo per cui siete incinta o vi siete scolati l’intera fabbrica della birra la sera prima con la scusa “è artigianale, quando ti ricapita di berne una così?”, allora probabilmente avete nausea del mondo e del suo schifo.
E non mi riferisco alla mole di notizie che ogni giorno sono filtrate dai mezzi di comunicazione e stampa: a furia di assorbirle esse hanno finito per avere l’esatto effetto opposto a quello della catarsi nel teatro greco, e cioé l’anestesia.
Con massicce dosi di “in/formazione” abbiamo acconsentito a farci anestetizzare. “è incredibile, non ci sono più valori” diremo, guardando la televisione, mentre uno spaghetto ci penzola dalle labbra. In quel momento il nostro cervello è una bestia che non ha tempo e modo di indignarsi socialmente, ma invia il preciso comando di “nutrirsi a fine di sopravvivenza”. L’atavico istinto vince.
Non si può avere nausea di ciò a cui siamo abituati.
Siamo invece nauseati dalla nostra vita, , del tutto separata, in fin dei conti, dai grandi avvenimenti mondiali. Siamo nauseati dal mal di schiena che ci coglie improvvisamente, siamo nauseati dalle nostre esigenze di vita che dobbiamo modulare a seconda dello stipendio, quando siamo fortunati, siamo nauseati dai piccoli intoppi quotidiani.
Ma, ancora, non è questa l’aitia (in greco: causa remota, prima, principale).
La nausea di essere al mondo è originata dalla grande tragedia che si consuma nel cuore umano, quotidianamente.
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E questa tragedia si evolve su un sistema relazionale fondato totalmente, indissolubilmente, sul cemento armato dell’ipocrisia e dell’interesse egoistico e personalistico. Ciò ha consentito sì di far evolvere il libero mercato. Ma quando nel libero mercato finiscono i sentimenti umani, trattati a mo’ di merce, non dovremmo forse ribellarci?
Molti preferiscono lo squallore delle relazioni “usa & getta”. Incontrare qualcuno che ama profondamente, perdutamente, è cosa rara.
Come sperare di poter cambiare il volto (poco) umano dell’umanità?
Le persone hanno disimparato ad amare. Vorrei poter fornirvi una soluzione pratica, esortarvi a uno sforzo, ma sarebbe vana cosa. Non suonano neanche come una denuncia queste mie parole, ma come una resa.
Mondo ipocrita, hai vinto.
Game (L)over.
Insert Coin. Again. Love again. Die again.