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Gay Power

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

 

Gay Power

foto.flickr

C’è un libro di Corrado Farina che ancora non ho letto (ma rimedierò) il cui titolo mi si è acceso in mente stamattina ascoltando la radio nella sala d’attesa del dentista: “L’invasione degli ultragay”.
Su una qualche emittente nazionale, Alfonso Signorini parlava al telefono con Cristiano Malgioglio dando vita a una specie di club del tè da zie novantenni per l’etere ma molto poco per l’etero. L’amabile discussione verteva su un tema talmente pregnante che a distanza di un’ora non mi ricordo assolutamente quale fosse, e si è conclusa con il direttore di “Chi” che annuncia “il disco più frocio che io conosca” facendo partire “Comprami” di Viola Valentino.
Insomma.. come nel romanzo di Farina, gli omosessuali stanno fetta a fetta conquistando importanti porzioni di mondo, e c’è effettivamente da temere che il futuro della procreazione secondo natura sia a rischio.
Peccato solo che i modelli siano sempre queste showchecche effeminate tanto care ai direttori di rete perché “rassicuranti” ma antiche come Nilla Pizzi e lontane anni luce dalla vera essenza del gay medio contemporaneo.
In ogni caso non ci sono dubbi: ha ragione quella raffinatissima intellettuale di Elisabetta Canalis quando, in occasione dell’’uscita del capolavoro del cinema “A Natale mi sposo”, stuzzicata a proposito dei soliti rumors sull’omosessualità di Clooney, rilascia alla stampa una dichiarazione da Oscar: ““È un’invenzione tutta italiana. Se sei famoso devi per forza essere o drogato o gay”.
Parole sante, Elisabetta!! E’ un vero scandalo!! In Italia comanda una casta di finocchi che sta colonizzando i media e ricopre di ingiurie e voci calunniose chiunque raggiunga un minimo di popolarità!
Non a caso pare che lei, velina entrata nel regno di Hollywood, pur di rimanere sulla cresta nell’onda in questo mondo dominato dal Gay Power, stia pensando di cambiare il suo cognome tagliando la C iniziale e trasformandolo in un decisamente più omo-friendy "Analis".
Attesa a giorni anche l’ennesima richiesta di diritto di replica a “Vieni via con me” di Fazio e Saviano.
Dopo la lista di Maroni e l’obbligo per i conduttori di bilanciare la presenza di Englaro e Welby con quella delle associazioni contro l’eutanasia, pare anche che i movimenti neonazisti si siano indignati per lo spot pro-gay lanciato da Vendola durante la prima puntata della trasmissione. Ritenendosi danneggiati nell’immagine, alcuni club di estrema destra starebbero per chiedere di intervenire anche loro con un bell’elenco pro-castrazione dei culattoni. Ancora incerto il nome del personaggio pubblico a cui sarà affidata la lettura del monologo. In un primo momento si era infatti pensato a Renzo Bossi ma, avendo lui delle serie difficoltà con la lettura, si cercano adesso altri possibili candidati. Tra i più quotati, ovviamente, quello sciupafemmine di Renato Zero che, oltretutto, coglierebbe l’occasione per promuovere il suo ultimo cd-confessione, piuttosto basso nelle hit parade di vendita.
Insomma.. “L’invasione degli ultragay” è un dato di fatto, innegabile e assolutamente da arginare.
Peccato solo che, con una contraddizione tutta italiana, gli omosessuali riescano ad essere ovunque e a condizionare la cultura di massa senza però riuscire ad ottenere uno straccio di riconoscimento politico. Peccato che, pur aumentando la loro visibilità e continuando a dimostrarsi straordinari animali da palcoscenico o baracconi da dibattito in tivù sempre perfetti per lanciare una provocazione che faccia audience, i gay non riescano ancora ad affermarsi come esseri sociali.

 


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