bene, penso di aver superato la fase della gelosia materna. penso di, ma non ne sono sicura al 100%
certo non è come l’anno passato. che mi sono sentita talmente male da farmi venire una poussè perchè non accettavo il ritorno dei nonni dall’estero. e il mio rientrare nei ranghi. stavo veramente di cacca. la sera mi rodevo il fegato. ma tanto. tanto tanto tanto. non addormentarlo io, non dargli il biberon. insomma. di nuovo una mamma atipica.
o meglio la mamma co.co.pro.
adesso è più o meno la stessa identica fase dell’altr’anno. sono tornati i nonni. i nonni hanno un’esperienza maggiore di quella dei genitori. io mi sento da una parte grata per la loro presenza costante, per il non avermi mai abbandonato. per aver accudito il bambino quando io non riuscivo per motivi di salute. ma c’è questa profonda dicotomia dentro di me. una sensazione sgradevole che non è mitigata dalle sue parole, per niente. non voglio usurpare il tuo ruolo. oh ok hai ragione, è vero. fatto sta che lui il mio bambino appena sa che ci sei cambia di punto in bianco. non vuole il latte da me. non vuole essere nutrito da me. mi ferisce oltemodo. mi tocca un nervo scoperto. mi fa brancolare nell’incertezza. ai bambini non puoi chiedere preferenze, loro vanno dove c’è l’amore, l’affetto. sono puro istinto. niente preconcetti. io allora ho sbagliato qualcosa nel rapporto con mio figlio. l’ho allontanato da me senza rendermene conto??? ho pensato a preservarlo dalle mie insicurezze, affidandolo a mai più esperte delle mie. ma ancora oggi penserei prima al suo bene, piuttosto che al mio, quindi rifarei tutto daccapo. certo mi farei leggermente meno seghe mentali e mi darei quel pizzico di coraggio che veramente mi è mancato.
comunque adesso le cose stanno così. non mi infliggo autoflagellazioni e non mi strafaccio di cornetti cuori di panna. no leggo più i versi della Plath e di Verlaine. sono lucida e limpida. non ce l’ho a morte con me stessa, non pretendo più la perfezione, nè da me nè dagli altri che mi stanno attorno. mi ripeto che questo stato di cose un giorno non lontano terminerà che prima o poi avremo casa nostra con i nostri ritmi e le nostre abitudini. oppure che un giorno accetterò questa situazione senza conflitti interiori. oppure che l’evoluzione dei nostri rapporti interpersonali avrà una svolta improvvisa, con un rimedio miracoloso dove saranno tutti soddisfatti della piega delle nostre vite.
dove io avrò il ruolo che merito. che mi sono guadagnata. che ho costruito avendo fiducia verso le mie capacità.
senza avere più in tasca un solo singolo momento di rimpianto, quel rimpianto che sporca ogni istante della mia vita.