Magazine Cinema
Animato da passione per la giovane signora, colpito dalla coincidenza con le pagine letterarie di cui è innamorato, comincia a frequentarla assiduamente a tal punto che sarà parte integrante del suo destino.
Ingrato.
Ogni volta che mi siedo a vedere una commedia francese rimango sempre sorpreso, anzi addirittura basito di come loro, i francesi, riescano a fare film, a raccontare storie leggere e divertenti rinunciando a due cose che in Italia sono la regola imprescindibile per decretare il successo o meno di un film al cinema: la risata grassa e la volgarità.
E mettiamoci anche la spiccata caratterizzazione regionale.
Quindi tre.
E' vero che a volte non è tutto oro quello che luccica perché anche i francesi a volte ci ( e si ) regalano i loro bravi ciofeconi da mandare al macero ma quando vedi un film come Gemma Bovery ti viene da riflettere sulla differenza che corre tra il loro cinema e il nostro.
Gemma Bovery è un racconto sospeso tra ironia ed equivoci di una passione mal sopita di un panettiere che ormai ha raggiunto la pace dei sensi o quasi per una graziosa , giovane signora inglese che è tutto uno svolazzo di vestitini leggeri e di curve appetitose.
E qui vorrei fare una chiosa su Gemma Arterton: non è che nutra una spiccata passione per lei ma in questo film lascia il segno con la sua bellezza burrosa, acqua e sapone, con quello sguardo sempre un po' smarrito e quelle labbra tumide che quando le dischiude appena creano all'istante un'icona erotica a cui è impossibile resistere.
Gemma poi non è la classica mazza di scopa rivestita che codifica il canone estetico delle donne di oggi: è tanta , senza essere troppa, il suo essere un po' curvy, anzi decisamente curvy, la rende una bellezza vintage, diciamo anni '50, un'epoca in cui la bellezza assoluta era Marilyn Monroe che oggi non dico che sarebbe considerata sovrappeso ( e voi che lo pensate siete solo degli stolti, Marilyn era divina e perfetta così) ma sicuramente non risponderebbe a tutto quello che viene richiesto oggi per appartenere alla schiera delle bellezza assolute.
Ma se ci fosse solo lei il film sarebbe poco.
Il valore di Gemma Bovery è nel tessere le fila di un rapporto complicato che il panettiere di mezza età, un sontuoso Fabrice Luchini, costruisce nella sua testolina presa dalla narrativa flaubertiana.
E di come il destino beffardo si metta di traverso continuamente complicando la vita di Martin.
Il suo personaggio, recitato da un attore che riesce a distanziarsi dai suoi personaggi con l'immensa tecnica che possiede dando a volte anche l'impressione di una freddezza che comunque non gli appartiene, è una sorta di baluardo dell'orgoglio francese contro l'invasione degli isolani inglesi, incapaci di arredarsi casa come anche di gestire un rapporto sentimentale.
L'intrigo di Gemma Bovery si svolge tutto dentro una casa di campagna, il retro di una panetteria e uno chateau sfondo ideale delle debolezze d'amore della giovane protagonista , un intrigo cerebrale ma non astruso e dotato di un finale beffardo.
Qualche anno fa Stephen Frears diresse un analoga ronda sentimentale nel bucolico Tamara Drewe che condivide con Gemma Bovery la presenza di Gemma Arterton, allora un po' più acerba di quanto non fosse in questo ultimo film..
E condivideva anche la stessa fonte ispiratrice essendo tratto come quello da una graphic novel dell'inglesissima Posy Simmonds.
Il film di Anne Fontaine è giocato tutto sul doppio registro, tra realtà e letteratura e vive proprio negli anfratti dello scarto che c'è tra le pagine di Flaubert e la vita di una giovane signora inglese che non conosce i classici della letteratura francese.
Un divertissment in cui sogni proibiti convivono con realtà altrettanto proibite, in cui i peccati solo vagheggiati da un uomo di mezza età con gli ormoni a riposo, sono commessi da una giovane donna il cui corredo ormonale è in pieno tumulto e provoca sconquassi in quello di coloro che vengono a contatto con lei.
Eppure è un miracolo di equilibrio, peccaminoso senza essere becero o scandaloso, erotico nel vero senso del termine.
E con un paio di situazioni che strappano la risata.
Assolutamente consigliato.
PERCHE' SI : Gemma Arterton e la sua bellezza curvy, Fabrice Luchini, ambientazione bucolica d'effetto, assenza di volgarità
PERCHE' NO : ritmo compassato, alcune figure di contorno poco caratterizzate ( per esempio la moglie del panettiere o il marito di Gemma)
( VOTO : 7 / 10 )
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