Magazine Società

generare mostri con il sonno

Creato il 23 maggio 2011 da Plus1gmt

Non è la prima volta che S. sogna epifanie aliene, il problema è che me le racconta. Raccontare i sogni è una violazione della privacy di chi ascolta, a meno che a recepire le storie non sia uno psicanalista, il narratore non sia accomodato su un divanetto e tra i due interlocutori non ci sia un rapporto di fiducia se non economico, ufficializzato da una fattura a fine prestazione. Talvolta questo non accade, e non perché i due siano amici – non si può analizzare un conoscente – ma più facilmente perché l’analista è un evasore.

Altrimenti, subire i sogni altrui è una scocciatura, nei sogni vale tutto, i momenti onirici possono generare imbarazzi o fraintendimenti, specie se racconti a terzi di aver sognato focosi incontri carnali con i terzi stessi. Insomma, non si fa. Questo mi ricorda i tempi della facoltà di lettere, laddove tutti rincorrevano tutti per proporre la lettura dei propri scritti, prosaici o in rima. E io, pur non avendo tempo nemmeno per portare a termine i programmi d’esame ma cercando allo stesso modo di non incrinare amicizie che un giorno sarebbero potute diventare utili, non me la sentivo di dire sempre di no. E così eccomi lì a leggere dell’amore inaccessibile di Tizio, della negativizzazione di Caio, degli esperimenti satirici di Sempronio. Una collezione di stupidaggini che non mi sono nemmeno valse a stringere un’amicizia strumentale con la suddetta triade di lirici. Oltre il danno, la beffa.

Per i sogni è diverso, non c’è la velleità artistica, bensì solo un subdolo istinto di condividere l’inconscio, che già non ci interessa il conscio, figuriamoci quello che c’è dentro. L’equivoco però ha un precedente. S. è a conoscenza della mia dipendenza, quella che si scrive con note e pause sul pentagramma, e tempo fa mi ha messo al corrente di un sogno in effetti particolare. Un’invasione aliena in cui gli extraterrestri non avevano un corpo tridimensionale, bensì  si manifestavano tramite un suono. Una nota unica, tenuta e continua, potrebbe essere per esempio un la bemolle, non assordante, ma di sottofondo. Con un timbro tale, però, da renderne impossibile la copertura. A nulla sarebbero servite cuffie, apparati insonorizzanti, contenitori porta-uova sui muri, lana di roccia. Nessuno poteva sopraffare questo incontro ravvicinato di non-so-che-tipo, che con il tempo stava generando veri e propri cambiamenti culturali. Era cioè impossibile comporre e ascoltare musica in tonalità confliggenti con quel la bemolle, tale era il fastidio che armonia e, in taluni casi, enarmonia, causavano nei musicisti, negli esecutori e negli ascoltatori. Il repertorio generale, quindi si riduceva drasticamente. Roba dai confini della realtà, non trovate? E se si tratta di una trama conosciuta, avvisatemi, sono pronto a interrompere l’amicizia con S. Anzi, potrebbe essere una buona scusa.

Il secondo episodio epifanico, quello di stamane, è altrettanto degno di un b-movie sci-fi, ma palesemente più ordinario. C’erano sfere di materiale lattiginoso opache un po’ ovunque, una sorta di “gigantesche mozzarelle”, sono parole sue, che atterravano dal cielo e si piazzavano occupando aree urbane e rurali, strade, piazze, tetti, prati e orti. Nessuna interazione con gli umani, nessun contatto, niente di niente. Le mozzarellone si limitavano a inspirare e respirare, come il collo di un rospo. E rimanevano ferme e sornione, sottraendo sempre più spazio agli umani, incapaci di colpirle, affettarle, condirle, abbinarle ad altri ingredienti dallo spazio e vincerle. Senza farle scadere.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Il riscaldamento globale tra realtà e demagogia.

    riscaldamento globale realtà demagogia.

    Non contenta di avere devastato il Vecchio Continente con la politica del rigore economico, ora l'Unione Europea si appresterebbe a dare il colpo di grazia,... Leggere il seguito

    Da  Mauro
    ATTUALITÀ, POLITICA, SOCIETÀ
  • La Fortezza

    La maggior colpa dei dirigenti del Pd non è la politica ma la letteratura. Il simpatico e volenteroso Mino Mortaruolo, al quale auguro cento di questi giorni, h... Leggere il seguito

    Da  Faustodesiderio
    OPINIONI, POLITICA, SOCIETÀ
  • Grillini e grullini

    Il pensiero va preso in parola, diceva Karl Kraus. Cosicché , se le frasi appaiono vacue vuol dire che i concetti sono assenti. Leggere il seguito

    Da  Conflittiestrategie
    POLITICA, SOCIETÀ, TALENTI
  • vendo tutto!

    vendo tutto!

    Se Facebook o Google fanno soldi a spese nostre senza che questo ci porti niente, allora perché non vendere direttamente la propria vita privata alle compagnie... Leggere il seguito

    Da  Francosenia
    OPINIONI, SOCIETÀ
  • Io so' io. E voi nun siete un ca*o.

    I cittadini Crimi e Lombardi hanno chiesto a Napolitano di dare l’incarico al m5s. (e anche parecchi cittadini che conosco personalmente lo pretendono) Mi sembr... Leggere il seguito

    Da  Danilo Baccarani
    OPINIONI, POLITICA, POLITICA ITALIA, SOCIETÀ
  • L’ora dei demagoghi: dai poveri al “poverello”

    Ogni demagogo fa leva sull’irrazionalità; parte da bisogni latenti e alimenta indignazione, paura, rabbia e soprattutto odio. Scelto un responsabile dei mali... Leggere il seguito

    Da  Maria Carla Canta
    MEDIA E COMUNICAZIONE, POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ