Magazine Diario personale

Gente da aereo

Creato il 10 maggio 2012 da Koalalondinese @farego

Gente da aereo

 

Viaggiando mi sono fatta una certa cultura di quella che chiamo “gente da aereoplani”, poi che ve lo dico a fare, prendendo sempre le compagnie low-cost, sono venuta a contatto con una “selvaggina”, di individui davvero da intrattenimento.

Ma andiamo ad elencarli assieme!

 

Io non mi siedo

Se non fosse per l’obbligo dello stare seduti sia in partenza che all’atterraggio, questo particolare individuo passerebbe tutto il volo – che sia da 2 ore come da 14 ore – dritto in piedi.

Ginocchio appoggiato sul bracciolo, culo che intasa il piccolo e striminzito corridoietto, impedendo il passaggio verso le toilette, nei casi migliori riusciate a passare a mó di limbo, il suo culo verrá in contatto con una parte anatomica del vostro corpo, che puó essere braccia o panza, mentre cercate invano di scivolargli dietro.

Lui parla e intrattiene – di solito viaggia con degli amici/fidanzate – lí come una gru, si regge su una gamba dimostrando grandi doti di equilibrio, e provocando fiammeggianti sguardi da parte della hostess di turno che deve ogni volta intruppare contro il suddetto culo, ma lui sembra fregarsene e continua ad intrattenere. The show must go on.

 

Il cintura nera

Non resiste la cintura di sicurezza, non é che abbia la panza, é solo che proprio lui costretto non ci riesce a stare.

Probabili traumi infantili di lui legato al seggiolone lo perseguitano anche in aereo, fino all’ultimo evita di allacciarsela provocando ire funeste dell’hostess di turno che lo fulmina e gli intima di allacciarsela e tirare su il tavolinetto.

Neanche toccata terra e lui se la slaccia, come fosse stato per ore in balia di un boa costrittore.

Spera che Michael O`Leary si inventi presto qualcosa, o la metta a pagamento cosí da essere giustificato per non averla acquistata e quindi allacciata.

 

Mr Rocchetta

Probabilmente pur di non gettare la bottiglietta dell’acqua prima dei controlli di sicurezza, se la é scolata tutta, oppure si é sparato un litro prima di partire tanto per idratarsi, che gli hanno detto che neanche metti piede in aereo, che l’aria condizionata ti fa la pelle post 5 mesi nel Sahara.

Magari si é scelto pure il posto vicino al finestrino, costringendo i due poveracci accanto a lui ad estenuanti genuflessioni.

 

C’ho er pupo

Infamone quello che tutti volevamo evitare, che abbiamo tenuto d’occhio mentre faceva la fila … la coppia con bambino piccolo, lagnante, iperattivo, incazzato.

Per una volta assisti a gente che ti cede il posto, il passo, pure la valigia e macchinetta fotografica pur di non finire dietro o davanti al “mostro urlante sbavoso”.

Chi ce li ha ma sono cresciuti, li guardano con imbarazzo ripensando a quando erano loro quelli che la gente evitava come appestati, quelli a cui si lanciavano “sguardacci”.

Chi non ce li ha si divide fra mantra Ghandico, della serie ok é solo un bambino, creatura cara, e poi dobbiamo farci solo un settordici ore di volo che vuoi che sia! E poi ci sono quelli che gli leggi in faccia il dove cazzo vai con il piagnone in giro, stattene a casa!

I poveri genitori fingono di non vedere o sentire, e intanto tirano fuori giocattoli su giocattoli con tanto di commesso dietro il bancone, pur di azzittare le bocche urlanti.

Alcuni se ne sbattono o fingono cedimenti corporeii da sonno improvviso. Ciao Mondo!

 

Stiamo vicini-vicini!

Eccoli loro il gruppo, o la coppietta di fidanzati o amiche alla ricerca di fidanzati.

Arrivano per ultime, salgono a bordo spaesate, “a Francé ma te lo vedi er posto?!!” si chiedono intasando il corridoietto, mentre si aggirano frastornati alla ricerca dei fatidici posti-vicini.

Ovviamente non ci sono ma loro insistono nella riecerca, lanciano sguardi di speranza mista pietá che qualcuno ceda qualcosa, che un genio li faccia apparire dal nulla, finché impietosa non arriva l’hostess che intima di sedersi e in fretta, pena perdita dello slot.

Sotto minaccia si siedono separati e passano il volo giocando al gioco del telefono. “Ahó Giovanni che mi passi l’aiiipod tuo!” … Francesca urla 5 file dietro.

 

Ma la valigia dove la metto?!!

Si imbarcano per ultimi con il trolley super acciaio-compatto, cercano nelle cappelliere come fossero tanti cani da tarufo, alla ricerca di un posticino libero dove infilare la loro valigia.

Da preferire la cappelliera sopra il loro sedile cosí da essere rapidi nell’estrazione della suddetta, e veloce disinbarco dall’aereo.

L’hostess si avvicina, comunica loro che non c’é piú spazio e che quindi vanno imbarcate e pure di fretta perché se no si perde lo slot, e loro che fanno… vanno in panico!

“Sí ma dove me la mandi?”

Segue poi una colluttazione fra possessore della valigia, hostess, e povero ausiliare di terra che si trova tra due fuochi e vuole solo stivare al piú presto il bagaglio.

Ovviamente tutto ció accade con la gente che ancora imbarca, e l’entrata dell’aereo si fa caotica, poi fra le voci si leva una minaccia, “se non partiamo subito perdiamo lo slot, e ci tocca a tutti aspettare qui fermi un’oretta”.

“Ah ma sí me la stivi pure cara!” Sorrisino, finta faccia di chi non aveva mica capito che voleva stivare la valigia, e poi di corsa a sedere.

 

Io odio l’Inglese!

Ma che caxxo ha detto quello lí?

Ma perché non parlano in italiano?

Io su ‘sti aerei farei parlare solo italiano!

Ma amó ora come glielo chiedo fra quanto arrivamo?!! Famme vedé sul dizionario!

Non frega che la compagnia sia straniera, e rinomata per emploiare per lo piú personale ovviamente straniero che parla ovviamente inglese, peró a noi Italiani urta.

Li vedi sbuffano, alcuni fanno facce da punto interrogativo chiedendosi che cosa quello lí stia dicendo, altri sfoderano le loro conoscenze inglesi e intavolano discorsi ad alta voce per far sentire che sono loro, poliglotti, loro, giramondo, gente di mondo, mica stanno a smacchiá i ghepardi questi qui, tié beccate sto fenc iu!

 

Gli Ingenui

Salgono, si avvicinano timidi alla hostess e domandano in un inglese stentato, ma che ci sono i numeri con i posti a sedere?

Quella li fissa per un momento, pensando che la stanno prendendo per il culo, poi vedendo invece la sinceritá nei loro grossi occhioni, li liquidano con un secco NOU!

Ah beata innocenza.

 

Gli affamati

Non ordinano uno snack, non stanno facendo un volo di 2 ore, ma ordinano l’ordinabile, panini, patatine, caramelle, coca cole, stecche di cioccolata, caffé, cappuccini, cioccolate con panna e capitano annesso.

Poi su uno sputo di tavolinetto, sparpagliano tutto che ovvio non ci sta e allora li vedi a fare l’equilibristi, con il paninone 4 formaggi filante in mano, cocacola nell’altra, caffé sul tavolinetto assieme alle patatine, caramelle, noccioline e fra le cosce pacchetto di mars edizione speciale 1 Kg.

A Londra hanno detto che fa freddo, meglio stivare calorie per il lungo inverno!

 

Io non ci sono

Sale sull’aereo, si siede, si allaccia la cintura e poi … ciao ní!

Dorme, dorme attraverso l’hostess che spiega le misure di sicurezza, dorme al decollo, dorme mentre passano con il carrello a chiedere che snack vuoi, dorme con quello vicino che ha la discoteca Tunz Tunz nelle cuffiette, dorme mentre il capitano gioiosamente informa che stiamo per atterrare, dorme mentre si atterra, dorme mentre tutti si alzano e poi come per magia, in automatico si sveglia, prende le sue cose, e se ne va.

Io se c’ero dormivo.

 

Cellulare-Maniaco

Neanche si é atterrati e lui lo accende subito, un tripudio di bi-bip, di suonerie tralla-trallá o Tunz-Tunz, di telefonini che si risvegliano e quelli neanche avevano tolto il segnale.

W l’anarchia da cellulare post-atterraggio AKA sono a Londra devo farlo sapere subito a tutti!

 

Devo essere il primo!

Ha pagato 10 euro in piú pur di avere lo speedy boarding. Passa davanti a tutti con il trollerino piccino, si siede e impaziente aspetta che tutti i lumaconi prendano posto.

Neanche l’aereo ha toccato terra che lui é giá in piedi assieme ad un’altra dozzina, con l’hostess che urla di stare seduti, che devono ancora iniziare le manovre di disinbarco, ma lui e loro non demordono lí stipati culo contro schiena, tette contro petti, aspettano sbuffando che si apra il portellone per essere i primi a scendere le mitiche scalette.

Chi disinbarca per ultimo é un schiappa!

 

Dolce & GaGucci, Louis VArmani

Salgono sull’aereo che sembrano fare la sfilata, con tanto di occhiali Ray Ban rubati a Tom Cruise 20 anni fa su Top Gun, giacca ultra glam di pelle, jeans calato al culo, t-shirt Baci & Abbracci sbrilluccicosa, e borsone da viaggio simil LouisVuitton al seguito.

Si siedono e sfogliano Vogue pretendendo di essere su un volo di linea, classe Business.

Ah, ti saluta Beckham!

 

Sono indemoniato

Non si sa cosa abbia, ma non sta fermo, il sedile trema, shakera, sbatte addosso alle vostre giá incastrate ginocchia, mentre quello si sistema e sistema, e muove e allunga le gambe da papá gamba lunga, che raggiungono le prime file pur che lui é 15 prima.

Non si capisce cosa abbia, ma sembra infastidito dalla costrizione seggiolifera e convulsa amabilmente su di essi, in cerca di una sistemazione chiappifera di suo gradimento.

A chi siede dietro simili esseri-passeggeri sono ammessi calcioni che Totti se li sogna!

 

Il Polemico

Entra nel veivolo che giá critica, e si lamenta di tutto il possibile elencabile e come un bisonte inferocito da un paio di frecce al culo, sbuffa e guarda la gente che intasa nel corridoio mentre sceglie il posto migliore.

Burbero si lamenta degli spazi, delle hostess, del tempo, dei posti, di quello davanti a lui che non sembra decidersi a sedersi, e quando si siede continua a borbottare facendo paragoni con altre compagnie aeree, o inveendo in italiano dialettale contro l’hostess di turno.

Neanche il panino imbottito triplo Ham & Cheese li ferma dallo sproloquiare.

 

Il Tattico

Lui ha viaggiato parecchio, sale e con occhio attento da lince va alla ricerca del posto migliore, di quello che permetta di disinbarcare subito, che sia possibilmente vicino al finestrino, che abbia visto pochi culi e quindi non sia sformato, che sia pulito, che abbia il vicino simpatico, che sia a portata di hostess…

Fregandosene intasa il corridoietto, sceglie un posto poi ci ripensa, una caccia al tesoro, un trenino di gente che neanche fosse capodanno, che avanza e poi indietreggia, al ritmo del cercatore di posti d’oooro!

 

Gli Amigos

Un gruppo pseudo-scolaresca che occupa un settordici file di posti e ovvio si vogliono sedere tutti assieme, che se si finisce sparpagliati si deve poi invadere il corridoietto e fare avanti e indietro per comunicare, passare e scambiare.

Ridono, parlano ad alta voce, si fanno le foto in quantitá buone da qui all’eternitá, si alzano, siedono, cercano, aprono cappelliere, spintonano, fanno battutine pseudo-porno o da vorrei passare per il saggio del villaggio ma non posso, ricordano vecchi viaggi …

Le hostess cercano di placarli, poi rinunciano e li acciaccano con il carrello del bar nella speranza che qualcuno si plachi e si sieda, ponendo fine alla curva Sud del gruppo vacanze Piemonte.

 

In ultimo un premio va a quello che si siede vicino al finestrino, solo per poi tirare giú la tendina … un vaffanculo di dovere se lo merita tutto!

 


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