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Geocentrismo, eliocentrismo e sistema tychonico

Da Marta Saponaro
Nel XVI secolo, era aperta una diatriba che non solo riguardava gli uomini di scienza, anche la Chiesa ne prese parte e uomini del calibro di Galileo, per aver salva la vita si videro costretti ad abiurare le proprie idee.
Il cammino per l'innovazione e la scoperta non è mai semplice, molto spesso, si deve combattere contro uno status quo rigido e ferreo che non ammette cambiamenti e variazioni.Questa è una strada molto impervia per tutte quelle menti che, nei secoli, hanno voluto intraprenderla e, spesso, è risultata anche fatale.
Anticamente un famoso filosofo greco Aristotele, uomo che per molti secoli è stato l'emblema di sapienza, si interessò anche di cosmologia e propose un modello che poneva la terra al centro non solo del nostro sistema solare, ma dell'universo.
La terra è formata da quattro elementi: terra, aria, fuoco e acqua. Ciascuno di questi elementi possiede almeno due delle quattro qualità della materia:il secco-terra e fuocol'umido-aria ed acquail freddo-acqua e terrail caldo-fuoco ed ariaOgni elemento ha la caratteristica di ritornare nel suo luogo naturale, ossia, per la terra è in basso, nell'acqua; per l'aria è l'alto, cioè il fuoco.La Terra, intesa come pianeta, non può che stare in centro, nel mezzo dell'universo perché è formata dai due elementi che tendono verso il basso, il basso assoluto che si trova nel centro dell'universo.
Oltre la Terra si trova un quinto elemento l'etere, privo di massa, per questo fuori dalla Terra, invisibile, eterno ed inalterabile. Perciò viene sancito un confine netto tra il luogo sublunare terrestre e l'immutabile universo.
A riprova di quest'asserzione il filosofo afferma che sulla terra tutto è corruttibile, noi nasciamo, cresciamo e moriamo e tutte le creature sulla terra non possono sottrarsi da questo movimento. Invece il mondo celeste è la dimensione dell'eternità e dell'incorruttibilità: i corpi e le sfere celesti si muovono di moto circolare uniforme intorno alla terra, immobile e fissa nel centro dell'universo.
Nella Bibbia, poi c'era un passo dove Giosuè aveva pronunciato le parole "fermati o sole". La Chiesa, che in quel determinato periodo storico era alle prese con le lotte per la riforma non si sentì pronta a dare l'approvazione di una teoria nuova , come quella eliocentrica. Infatti poiché la tradizione cristiana si fonda sulla centralità dell'uomo e sulla divina incarnazione l'eliocentrismo sembrava non conciliarsi troppo bene e, quindi, il Santo Uffizio, lo combatté con ogni mezzo.
Il geocentrismo era una teoria portata avanti per secoli da Tolomeo. Per rigore storico è giusto ricordare che l'astronomo greco, vissuto nel II secolo d.C., affermava che gli astri non ruotavano intorno alla terra; il centro delle orbite erano dei puntini, gli eccentrici, che ruotavano a loro volta intorno alla terra. In questo modo le previsioni dei calcoli coincidevano con le osservazioni astronomiche, anche se i calcoli erano molto complicati ed il quadro risultava assai complicato. Forse fu per questo motivo che per parecchio tempo gli astronomi non si accorsero dell'errata teoria.
Comunque, tornando al periodo storico a cavallo tra il 1500 e il 1600, vediamo che sono stati presenti quattro grandi personaggi.
1543 Copernico, astronomo polacco,  in uno scritto asserisce che gli astri ruotano intorno al sole.1600, circa, Galileo sosteneva l'esattezza della teoria copernicana detta eliocentrica.
 Qui  potete leggere una raccolta di lettere curata dal filosofo Giovanni Gentile che, ricordo, nel 1939 era ancora presente nell'Indice dei libri proibiti del Casati condannato con la formula "Opera Omnia", 
Il sistema Tytonico, di Tyco Brahe,  prevedeva che la Terra fosse ancora immobile al centro dell'universo ma che gli unici corpi celesti in moto di rivoluzione intorno ad essa fossero la Luna ed il Sole mentre tutti il resto girava intorno a quest'ultimo in modo che le orbite di pianeti  interni ruotassero intorno al Sole così che le orbite dei pianeti avessero un raggio minore di quello del Sole intorno alla Terra, mentre quello dei pianeti esterni era maggiore, così questi si trovavano in una posizione opposta del Sole rispetto alla Terra e sorgevano al tramonto del Sole e, viceversa, tramontassero al sorgere del Sole, come in effetti fanno Marte, Giove e Saturno. Questa teoria fu pubblicata nel 1580.
Non tutti gli studiosi, però, sono del medesimo parere, alcuni sostengono che questa teoria non è proprio di Tyco, ma di un giovane astronomo che lavorò per Brahe ad Uraniborg nel 1580. Il suo nome è Paul Wittich, vissuto tra il 1550 e il 1587.
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