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Geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi: un bilancio a distanza di nove anni

Creato il 27 maggio 2014 da Straker
Premessa. Il “noi” usato nel presente articolo, che è un pluralis modestiae, intende coinvolgere, oltre ai curatori di Tanker enemy, tutti gli amici e gli utenti che, in quasi due lustri, hanno contribuito a gettare luce sulla “guerra climatica” con le loro segnalazioni, chiose, analisi, testimonianze.
Dopo nove anni di ricerca e di divulgazione, possiamo compiere un bilancio, ancorché provvisorio ed in fieri, delle ipotesi e delle conclusioni formulate per vedere se sono state avvalorate dai fatti o smentite.
Vediamo dunque gli aspetti precipui delle questioni inerenti alla geoingegneria illegale e ad altre scelleratezze governative per stabilire, di volta in volta, se le congetture e le previsioni hanno ricevuto conferma o no.
Geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi: un bilancio a distanza di nove anni
• Avevamo preannunciato che le attività chimiche nella biosfera sarebbero state, prima o poi, in parte ammesse e sdoganate con il pretesto di dover ricorrere ad interventi di geoingegneria per mitigare il cosiddetto “riscaldamento globale”. L’anticipazione ha ricevuto molti avalli.
• Avevamo preconizzato che il modus operandi dei geoingegneri sarebbe stato via via adattato alle nuove esigenze e condizioni, ad esempio, con il sempre più massiccio impiego di scie evanescenti, ancora oggi purtroppo scambiate da taluni per le rarissime scie di condensazione.
• Avevamo pronosticato che gli attacchi contro i ricercatori indipendenti sarebbero culminati in iniziative “legali” ed addirittura in intimidazioni. Il tutto si è adempiuto. Si legga questo articolo.
• Avevamo accennato alla possibilità che si introducessero e si diffondessero sempre più carburanti speciali per gestire le operazioni chimiche. E’ accaduto. Si legga qui.
• Avevamo intuito che sia Adam Kadmon sia Giulietto Chiesa, per menzionare solo due fra i numerosi gatekeepers, avrebbero cavalcato l’onda delle “scie chimiche” per poi convogliare tutte le ambigue informazioni nell’alveo della geoingegneria “per il nostro bene” e comunque finalizzata a contrastare i “cambiamenti climatici”, causati (sic) dalle emissioni di biossido di carbonio. L’intuizione era corretta, anche se ci ha attirato gli strali scoccati dagli acritici adepti di scaltri depistatori. I due hanno gettato la maschera.
• In “Tutti dentro!” avevamo evidenziato il coinvolgimento di enti, istituzioni, associazioni… nella disinformazione più bieca. Gli organigrammi di recente pubblicati, scaturiti da indagini meticolose, sono il naturale coronamento.
• Avevamo avvertito che le manipolazioni meteorologiche et similia avrebbero potuto provocare un indebolimento della Corrente del Golfo. I fatti ci hanno dato ragione.
• Avevamo lanciato l’allarme circa il rischio che, attraverso cartoni animati, pubblicità, libri scolastici etc. le nuove generazioni fossero gradatamente ma in modo irreversibile assuefatte all’orrore di cieli intonacati e sfregiati. Si legga qui.
• Avevamo previsto che la diffusione di veleni avrebbe portato ad un pauroso incremento di svariate patologie, in primis le malattie neurodegenerative.
• Avevamo compreso che il Movimento 5 stelle, nel suo complesso, non avrebbe abbracciato la causa né della lotta al signoraggio bancario né alla geoingegneria abusiva.
• Avevamo capito che i vari governi avrebbero inasprito la pressione fiscale ed esacerbato i vari problemi con le loro politiche finalizzate ad un declino voluto e programmato. La disgregata realtà socio-economica è sotto gli occhi di tutti.
• Avevamo attribuito il terremoto in Emilia alla sciagurata pratica del fracking, la firatturazione delle rocce attraverso il pompaggio, nello strato superficiale della litosfera, di composti chimici con l’obiettivo di estrarre gas naturale. Di recente la rivista “Science” ha avvalorato l’interpretazione.
Queste sono alcune ratifiche di quanto ventilato negli anni passati. Le smentite? Sinceramente non ci sembra di poterne rintracciare o almeno di poter individuare delle sconfessioni significative in grado anche solo di incrinare il quadro sin qui delineato. Certo, nemo propheta in patria, ma questo è un altro discorso…

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