Riportiamo per intero l’intervento del consigliere comunale Giancarlo Schifano (Italia dei Valori) che ha ribadito come la criminalità organizzata tenti sempre di infiltrarsi laddove sono in gioco forti interessi economici. E la privatizzazione inevitabilmente corre anche questo rischio. Si pensi quello che succede sia al Sud che ormai anche al Nord, dove i delinquenti entrano in gioco per fare affari informandosi puntualmente sulle leggi in vigore, per non parlare di tutti gli altri argomenti sollevati da Giancarlo Schifano.
Nonostante la stragrande maggioranza dei Sindaci della provincia di Cremona sia contraria alla privatizzazione dell’acqua,compresi alcuni sindaci del centro-destra,l’attuale maggioranza guidata dal Sindaco Perri ha sancito la svendita dell’acqua pubblica a favore di una società mista vanificando l’esito referendario del 12-13 giugno 2011 che aveva visto i cittadini di tutta la provincia di Cremona e della nostra città andare a votare in massa contro la privatizzazione, dichiarando espressamente con il proprio voto che l’acqua rimanesse in mani pubbliche! Oggi invece assistiamo ad una vergognosa presa di posizione della giunta di centro-destra che dopo tanti tentennamenti nel prendere una decisione in merito a questa incresciosa vicenda,con un colpo di coda ha deciso di tradire la suprema volontà popolare,calpestando i diritti dei cittadini che con il proprio voto avevano dichiarata la propria volontà! Io mi chiedo il motivo per cui il voto dei cittadini non venga mai rispettato! Per quale motivo c’è stata un’accelerazione nel concludere e nel prendere questa scandalosa decisione? Chiedo inoltre il motivo per cui il Consiglio Comunale non sia stato preventivamente investito di una decisione cosi importante! Per quale motivo la giunta di centro-destra di Cremona ha scelto di affidare la gestione del servizio idrico ad una società mista in momento in cui ci saranno dei notevoli cambiamenti sia in ambito provinciale che regionale? Il Comune di Lodi al contrario rispetto al Comune di Cremona ha deciso di rispettare la suprema volontà popolare sancita dai referendum del giugno 2011 affidando la gestione del servizio idrico ad una società pubblica. L’acqua è un bene primario da cui dipende la vita stessa di tutti gli esseri viventi com’è appunto dichiarato dall’O.N.U.,la privatizzazione toglie agli enti locali il compito di essere fonte di garanzia e di tutela dei diritti dei cittadini. L’ingresso dei privati nella gestione del servizio idrico locale,com’è stato ampiamente dimostrato in alcune città italiane (Agrigento,Arezzo,Latina ), ha prodotto un aumento vertiginoso dei costi a discapito dei cittadini,con facili guadagni per le grandi aziende e zero investimenti,e in tanti enti locali molto spesso questo si traduce nel favorire gli interessi speculativi delle mafie.