Bart Ehrman ha recentemente mandato alle stampe il suo ultimo libro di divulgazione,
Did Jesus Exist? The Historical Argument for Jesus of Nazareth (HarperOne), in cui difende la storicità di Gesù di Nazaret contro l'ipotesi di un Gesù mitologico:
Un gran numero di atei, umanisti e complottisti stanno sollevando una delle domande più pressanti nella storia della religione: «Gesù è mai esistito? Fu inventato dal nulla per scopi nefasti da coloro che intendono controllare le masse? Oppure Gesù fu una figura oscura — tanto lontana da qualunque prova storica — che non ha alcuna somiglianza con la persona descritta nella Bibbia?
In Did Jesus Exist? lo storico e biblista Bart Ehrman affronta questi quesiti, difende vigorosamente la storicità di Gesù, e fornisce un ritratto inoppugnabile dell'uomo di Nazareth. Il Gesù che scoprirete qui potrebbe non essere il Gesù che speravate di incontrare — ma egli esistette, che ci piaccia o no.
In un
articolo sull'
Huffington Post, Ehrman chiarisce l'obiettivo di questo suo libro, colpire i cosiddetti «miticisti», coloro che ritengono che Gesù non sia stato un essere umano in carne ed ossa, ma una figura mitologica, costruita a partire da altri miti. Parlando di coloro che sostengono che Gesù non è mai esistito dice infatti:
Questa è l'asserzione sostenuta da un gruppo piccolo ma in crescita di scrittori (pubblicati), blogger e fissati internettiani che si fanno chiamare miticisti.Questo gruppo insolitamente vociferante di oppositori sostengono che Gesù sia un mito inventato per fini nefasti (o altruistici) dai primi cristiani, che modellarono il proprio salvatore sulla falsariga di semidei pagani che, si afferma, nacquero anche loro da una vergine il 25 dicembre, compirono anche loro miracoli, morirono anche loro per il perdono dei peccati e che furono infine risuscitati dai morti.
Come sottolinea Ehrman, quasi nessuno dei sostenitori del mito di Gesù sono accademici in campi pertinenti allo studio del Gesù storico, né chi sostiene una tale posizione potrebbe mai esserlo:
Pochi di questi miticisti sono realmente studiosi esperti in storia antica, religione, studi biblici o qualunque campo affine, men che meno nelle lingue antiche che generalmente si ritiene siano importanti per coloro che vogliono dire qualcosa con un minimo di autorevolezza riguardo un maestro ebreo che (si presume) visse nella Palestina del primo secolo. Ci sono un paio di eccezioni: delle centinaia — migliaia? — di miticisti, due (per quanto ne so) hanno realmente un dottorato di ricerca in campi di studio rilevanti. Ma anche prendendo questi in considerazione, non c'è un solo miticista che insegni Nuovo Testamento o Cristianesimo delle origini o anche solo Classici in un'istituzione accreditata di studi superiori nel mondo occidentale. E non c'è da meravigliarsi. Questi punti di vista sono così estremi e così poco convincenti per il 99,99 percento dei veri esperti che chiunque li sostenga può ottenere un lavoro di insegnante in un dipartimento di studi religiosi affermato con la stessa probabilità che un creazionista dei sei giorni possa entrare in un serio dipartimento di biologia.
Ehrman spiega che le nostre fonti storiche su Gesù sono esclusivamente quelle prodotte dai cristiani stessi, dunque ovviamente non imparziali sulla sua esistenza; l'assenza di fonti indipendenti, come ad esempio testimonianze di autori romani od ebrei contemporanei, non è un problema:
È vero che Gesù non è menzionato in alcuna delle fonti romane della sua epoca. Questo dovrebbe a malapena contare contro la sua esistenza, però, poiché le stesse fonti menzionano poche persone della sua epoca e della sua provenienza. Neppure il famoso storico ebreo Giuseppe, o in maniera più notevole, la più potente e importante figura dei suoi giorni, Ponzio Pilato.
È anche vero che le nostre migliori fonti su Gesù, i primi vangeli, sono zeppi di problemi. Furono scritte decenni dopo la vita di Gesù da autori di parti che sono in contrasto tra di loro su tutta la linea. Ma gli storici non possono scartare le fonti solo perché sono di parte.
La questione non è se le fonti siano imparziali, ma se fonti imparziali possano essere utilizzate per fornire informazioni storicamente affidabili, una volta che la pula di parte sia separata dal nucleo storico. E gli storici hanno sviluppato metodi per fare proprio questo.
Bart D. Ehrman, «Did Jesus Exist?» , Huffington Post, 20 marzo 2012.