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Gettare la spugna o cambiare strategia

Da Marcofre

savona statua gorilla priamar

Non è mai stato semplice pubblicare (ed è giusto così), e neppure avere un pubblico tale da garantire all’autore una certa serenità quotidiana.
Poi, sappiamo che cosa è successo: l’autopubblicazione ha fatto la sua comparsa. Le barriere che tenevano un sacco di persone lontane dalla pubblicazione, in apparenza, si sono liquefatte.
Ma è proprio così?

Scrivere è democratico. Purtroppo?

Certo, adesso con pochi clic sei su Amazon, oppure se scegli StreetLib, puoi pubblicare la tua opera sui principali negozi online. Ma questa “libertà” non ha fatto altro che complicare le cose. Adesso, è chiaro a tutti, o quasi, che là fuori non c’è nessuno che aspetta le mie, o le tue storie. La faccenda si può riassumere in questo modo: o sei già così popolare, per gli argomenti che affronti, da permetterti, poi, di scrivere una storia, e avere un ottimo seguito.
Oppure devi affrontare la faccenda in maniera più… scientifica?
Diciamo pure scientifica. In fondo si scrive perché la scultura è poco pratica: avere un blocco di marmo in salotto fa la sua bella figura, ma quando si inizia a lavorarlo, i vicini non apprezzeranno affatto il rumore prodotto dagli strumenti. La pittura: è più alla portata, ma ho notato questo. Che tutti (ma proprio tutti) si sentono portati a scrivere. Nessuno escluso. Ma tutti (be’, o quasi), sanno perfettamente di non avere alcuna inclinazione per il disegno.
Bizzarro, non è vero?


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