Un miliardo di dollari l’anno: è l’obiettivo per gli scambi commerciali bilaterali fissato dai governi di Ghana e Turchia nel corso di una serie di incontri, che si stanno tenendo proprio in questi giorni ad Accra.
Secondo il ministro del Commercio del Ghana Haruna Iddrisu, gli scambi bilaterali valgono oggi circa 500 milioni ma nell’arco di tre anni potranno raddoppiare.
Sulla stessa linea Muge Varol Ilcak, dirigente del ministero dell’Economia di Ankara. Che ha ricordato che il Ghana è il quarto alleato commerciale del suo paese .
La notizia è certamente ottima. Ciò che inquieta, semmai, sono successivamente le modalità di ripartizione della ricchezza nel Paese africano.
Nel 2015 scadono gli obiettivi del Millennio ONU, quelli datati 2000, ma la povertà (e tanto altro) è ben lungi dall’essere scomparsa anche laggiù,seppure il Ghana, rispetto ad altre realtà africane e no, ha nel complesso un’economia che tira e tira bene.
Pertanto, in prospettiva, lo sviluppo (quello che ci piacerebbe) deve (nel rinnovo di eventuali obiettivi) tenere presente che i poveri esistono anche nei Paesi a medio e alto reddito e occorre impegnarsi perché scompaiano; che la qualità dell’aiuto forse è molto più importante della quantità per fare alla gente passi in avanti davvero seri; in fine, senza fare della crisi economico-finanziaria mondiale un alibi per non fare il dovuto da parte dell’Occidente, che l’aiuto parta ormai anche dagli emergenti, i Brics.
Le intese politico-commerciali, lo ribadiamo, a noi piacciono così
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)