Non bastava l'incapacità manifesta del governo nell'affrontare la crisi economica in un rosario giornaliero di decisioni che durano qualche ora per poi essere ritirate, non bastava il conflitto d'interesse del premier ("conflitto" che non ha paragoni nel modo occidentale), ora anche quello che era un pericolo potenziale - la ricattabilità dello stesso premier per le note vicende delle "notti di Arcore e non solo" - ha trovato la sua esplicitazione nell'inchiesta pugliese che ha portato all'arresto dell'imprenditore Gianpaolo Tarantini. Naturalmente, Berlusconi si è affrettato a precisare dicendo (dichiarazione tratta dal sito del Corriere della Sera): «Ho aiutato una persona e una famiglia con bambini che si è trovata e si trova in gravissime difficoltà economiche. Non ho fatto nulla di illecito, mi sono limitato ad assistere un uomo disperato non chiedendo nulla in cambio. Sono fatto così e nulla muterà il mio modo di essere». Ma non basta: dal sito de la Repubblica apprendiamo che di questo spirito solidale verso chi si trovi in difficoltà non ha beneficiato il solo Tarantini, ma "una miriade" di altre persone, chiosando che lo fa "perché me lo posso permettere". Perfetto: ora, chiunque dovesse versare in condizioni economiche critiche (disoccupati, cassintegrati, precari, pensionati al minimo etc.) sa a chi rivolgersi, nella sicurezza di trovare orecchie attente alle proprie esigenze:
Silvio Berlusconi c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370 - 00187 ROMA