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Gherardini resta a Toronto

Creato il 28 giugno 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

gherardiniLa connection Italia-Canada qualche settimana fa sembrava essere arrivata alla fine, il General Manager dei Toronto Raptors, Colangelo, aveva rilasciato delle dichiarazioni non proprio di amore verso Andrea Bargnani e il contratto di Maurizio Gherardini, come assistente GM, era in scadenza. E’ passato circa un mese, e la situazione si è completamente capovolta: l’ex massimo dirigente della Benetton Treviso è vicino alla firma di un rinnovo contrattuale, come assicurato da lui stesso, mentre l’ala italiana è stata insignita del ruolo di leader da parte del nuovo coach della franchigia canadese, Dwane Casey, che con un’ala con doti di tiro pazzesche ci ha appena vinto un anello.

Gherardini ha rilasciato una bella intervista alla “Tribuna di Treviso” in cui ha parlato innanzitutto della sua avventura, dell’NBA e del Mago:

L’accordo con Toronto è in via di definizione, credo non dovrebbero esserci problemi, per cui sì, resterò a lavorare qui.
Del lockout per regolamento non potrei parlare, ma detto fra noi mi sembra impossibile che non si faccia.
Bargnani non scalda Toronto perchè non è un ragazzo che fa trasparire emozioni ed aggressività che pure ha: qui, dove l’hockey impera, i tifosi amano vedere gente con adrenalina, che si tuffa sul pallone più inutile, che ha un carattere estroverso e cerca di essere rumorosamente protagonista. Andrea in tal senso ha fatto grandi miglioramenti ma non ha ancora quella comunicabilità necessaria a scaldare i cuori. Ci arriverà
.”

trevisoIl vicepresidente dei Raptors poi ha parlato anche della situazione che si è venuta a creare a Treviso, con la famiglia Benetton intenzionata a lasciare e del momento della nostra serie A:

I 30 anni con Benetton non si cancellano, soprattutto a livello di emozioni, e la famiglia va ringraziata: a volte ci si dimentica della riconoscenza. Oggi però bisogna sperare che le opportunità si concretizzino e portare avanti il basket a Treviso nel modo più intelligente possibile. Lì avete persone, a cominciare da Buzzavo e Lefebre, che sanno interpretare bene il momento e capire cosa serve per trovare la formula giusta per andare avanti.
La situazione in serie A va cambiata, non tanto perchè Siena, una perfetta macchina da guerra, non meriti di vincere, quanto perchè occorre trovare degli anticorpi per sovvertire un quadro che sta diventando monotono. Non è facile ma bisogna provarci
.”


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