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Giallo mediterraneo, il rovesciamento di Sciascia, il caso di AGB

Creato il 29 gennaio 2013 da Arancia_rossa

Alla presentazione del suo ultimo libro, Gli onori di casa (Sellerio, 211 p., 15,00 euro), presso il Circolo dei lettori di Torino Alicia Gimenez-Bartlett ha detto sul giallo mediterraneo che è più profondo e sociale. Il confronto è con la tradizione letteraria anglosassone e da ultimo con il panorama scandinavo, il tema risalente. Vincenzo Consolo, tra i massimi narratori dell’Italia contemporanea, attribuiva al conterraneo Leonardo Sciascia il rovesciamento dello schema tipico del romanzo poliziesco: la consecutio delitto, indagine, soluzione del caso. Alberto Moravia scrisse che Sciascia procedeva con il metodo opposto a quello dei suoi amati illuministi: questi andavano dal mistero alla verità e alla razionalità; Sciascia andava invece dalla verità e dalla razionalità al mistero. Ma non era un pessimista come voleva Moravia. Nei suoi romanzi il giallo è un espediente per la rappresentazione della realtà politica, un viatico per la denuncia. La domanda non è whodunit? L’indagine ricostruisce l’ambiente sociale in cui il delitto matura, sfida la coscienza civile del lettore sul movente storico del crimine. Il colpevole non si trova mai, la verità è svelata da una riflessione critica sul potere deviato. Il profilo dell’ispettore Petra Delicado è quello di una donna liberata, anticonformista, in rotta con la mondanità. Il vice Fermìn Garzon, omaccione vagamente bigotto, non è una semplice spalla, le sue fisime assicurano l’imparzialità della critica nei confronti dello stato e della società spagnoli. Anche quando sembra alleggerire il racconto deviando dall’indagine quello di Alicia Gimenez-Bartlett non è un divertissement. Salvo alcuni stereotipi del genere hard boiled: il cinico investigatore in impermeabile col vizio del fumo e la passione per lo scotch, l’autrice rivendica con ragione la sua diversità dal giallo deduttivo à la Conan Doyle.



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