Pur senza essere d’accordo con molta (moltissima) della sua produzione letterario-giornalistica, le parole dell’attacco del pezzo di Giampaolo Pansa sulla morte di Giorgio Bocca apparso su Libero di martedì 27 dicembre (“Le mie guerre con l’uomo che negava le Br“) sono più che condivisibili e delineano in poche righe una delle grandi verità del giornalismo odierno.
Nessun uomo è un padreterno. Tanto meno lo siamo noi giornalisti. Chi scrive per la carta stampata, soprattutto per quella che deve andare in edicola ogni giorno, è fatalmente indotto a sbagliare. Lavoriamo in fretta, spesso con l’unica risorsa dell’intuito e dell’esperienza. E la nostra condanna è di dover narrare e spiegare faccende complesse che non conosciamo a fondo.