La ditta cuocerebbe l'asbesto a 1300 gradi: tecnica sperimentale che per sindaco e cittadini non dà garanzie
Il consiglio comunale di Gianico, all'unanimità, ha detto noSmaltimento amianto all'impianto di trattamento per amianto che le Ferriere Scabi, una società di Berzo Inferiore, intendono realizzare nell'area industriale del paese. Giovedì sera i consiglieri hanno esaminato tutti i documenti relativi al progetto e hanno valutato che la proposta è troppo rischiosa per un territorio come quello della valle Camonica e del Sebino: emissioni in atmosfera, contaminazione della falda acquifera, traffico sulle strade sono eventualità che la comunità di Gianico vuole evitare. «La proposta delle Ferriere Scabi -spiega il sindaco Mario Pendoli - prevede la realizzazione di un impianto in grado di lavorare ogni anno 73-74 mila tonnellate di amianto e di ridurlo a 54-55 mila tonnellate di materiale inerte. È una lavorazione che non ha eguali in Italia e non ci sembra il caso di portarla in una valle alpina con una notevole propensione al turismo». Eppure la regione Lombardia si è posta come obiettivo quello di eliminare tutto l'amianto dagli edifici pubblici e privati: si calcola ci siano 500 mila metri cubi di amianto in provincia di Brescia e 4 milioni in tutta la regione. Da qualche parte dovranno pure andare: o nelle discariche, ma tra qualche anno avranno forse bisogno di essere a loro volta messe in sicurezza, oppure in Germania, pagando costi di smaltimento elevati. Ecco perché il Pirellone spinge per soluzioni alternative e innovative come quella della Ferriere Scabi che, in collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia, hanno brevettato un impianto che «cuoce» le lastre di amianto in un forno che raggiunge i 1.300 gradi riducendo le fibre nocive a materiale inerte pronto per essere riciclato. «Ma il problema dello smaltimento dell'amianto - riflette Pier Luigi Mottinelli, consigliere provinciale del Pd - non può essere lasciato a singole iniziative imprenditoriali: serve un coordinamento preciso della regione». Proprio al Pirellone giovedì si riunirà la prima conferenza dei servizi: valuterà le osservazioni del consiglio comunale di Gianico e pure firme che da oggi il comitato noamianto in vallecamonica e Legambiente raccoglieranno in tutta la valle.