Gianluca Morozzi, Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen, Castelvecchi (roma 2011, pagine 251, euro 16,00.
di Guido Michelone
Lajos, trentenne bolognese, dongiovanni, autoironico, hippy e bamboccione al punto giusto è protagonista assoluto di questo divertente libro: sta ultimando il suo terzo romanzo, suona (male) la chitarra in una cover band chiamata Little Boys Lost che ovviamente vanta l’intero repertorio dylaniano, passa da una ragazza all’altra scegliendo le più belle e al contempo le più antipatiche, come da inveterato copione. All’inizio del testo la madre gli rivela che il padre naturale è nientemeno che Bob Dylan in persona, ubriaco, durante un party veneziano. Fiero di cotanto genitore, Lajos non dice nulla a nessuno, limitandosi a colmare il vuoto lasciato dalla precedente sexy fidanzata (lo ‘Stregatto’) e dalla bruttona (Benedetta) che lo perseguita; conoscerà ben presto Florence, impiegata (di giorno) e attrice (in erba), con i Cd di Madonna e dei Queen sugli scaffali di casa: non saranno rose e fiori, mentre il finale a sorpresa garantisce l’ottima resa di un’opera letteraria fresca, divertente, ben ritmata grazie a un intreccio a sua volta ricco di colpi di scena, con il gusto della parodia, del sarcasmo, del funambolismo. Pur non sfuggendo agli autocompiacimenti tipici della narrativa generazionale, Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen resta un agile racconto che tratteggia dal di dentro – c’è forse molta autobiografia nel protagonista scrittore/rockettaro – una post-gioventù che forse non sa o non vuole crescere illudendosi di fare la vita del dandy fricchettone, avendo coscientemente a modello i maledetti della beat generation o i sempreverdi folk singer americani. Gianluca Morozzi, non a caso quarantenne, in fondo guarda dietro l’angolo degli ultimi suoi dieci anni trascorsi a comporre i molti capitoli di un unico infinto racconto via via con i romanzi Despero, Luglio agosto settembre nero, Dieci cose che ho fatto ma non posso credere di aver fatto, però le ho fatte, Accecati dalla luce, Blackout, L’era del porco, L’abisso, Colui che gli dei vogliono distruggere, Cicatrici, senza contare saggi, fumetti, graphic novel e quel Dylan revisited, con Marco Rossari, dal quale ha tratto una vasta gamma di preziosi riferimenti sull’arte e la vita di Robert Zinneman, così da poter gustare il testo anche come trattato semiserio sul cantautore statunitense.