Pistoia – Via Ripa del Sale e Campanile della Cattedrale
E poi la chiesa della Madonna. Quella cupola che, quasi incombente sulla mia casa, mi persuadeva della sua magia, senza che ne comprendessi la bellezza. E i disgeli all’inizio della primavera, che rigavano di bianco diamante i miei monti. E la scoperta, dico scoperta, di alcuni fiori.
[…] Basterebbe una strada, via Ripa del Sale, a farmi tenere tutta la città in mezzo al petto. In pendio, stretta, linda, come se ogni passante fosse il primo, ambiziosa di un’antichità ben custodita; e il passo vi risonava facendo cantare il lastrico. Fra case piuttosto alte, arcate aeree allacciavano facciate che si fronteggiavano: creando così insoliti passaggi, senza schiavitù di portoni e di scale, dunque clandestini, notturni. E spesso tralci di fiori li mascheravano. I piccoli slarghi, o piazzette, che la interrompevano sembravano adescare la distrazione del passante, era un divago per indurlo a tenere gli occhi giù, o su una fontanella che all’improvviso riprendeva a zampillare, e su un gatto che zoppicava per finta, o su un disegnaccio in gesso con una parola oscena: inganni, trovate per stornare il pensiero del viandante, e così mettere al riparo la vera vita che si svolgeva fra finestra e finestra dei piani superiori, avendo quelli del pianterreno grate massicce, quasi monacali.
Gianna Manzini, Ritratto in piedi, pag.22 e 23, Arnoldo Mondadori Editore, 1971
Pistoia – Via Ripa del Sale e Campanile della Cattedrale