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Gianni Lettieri: “Da sindaco voglio Napoli come Milano”

Creato il 30 marzo 2015 da Vesuviolive

lettieri

Gianni Lettieri vorrebbe essere il nuovo sindaco di Napoli, si candiderà infatti alle prossime elezioni comunali ed ha dichiarato i suoi progetti e le sue idee per risanare la città al direttore di Panorama Giorgio Mulè, durante un “Faccia a faccia suoi problemi di Napoli” avuto luogo nel Complesso monumentale di Santa Chiara.

Lettieri critica la gestione di De Magistris e non accetta che a Napoli ci siano illegalità e tolleranza verso chi occupa immobili, chi lavora abusivamente e per l’amministrazione che agisce sul territorio in modo inefficiente. In città domina la criminalità che bisognerebbe distruggere facendo diventare Napoli “una vetrina di cose positive”.

Zero igiene delle strade e troppi ponteggi sono il simbolo di una manutenzione che non viene svolta periodicamente: “Napoli è stata impacchettata. Se non si fa manutenzione è logico che si finisce con l’imballare tutto. E poi manca l’igienizzazione delle strade, se a Napoli cadi e ti sbucci il ginocchio ti prendi la setticemia”.

Eppure Napoli è ricca di avvocati, imprenditori e ricercatori che farebbero invidia al mondo intero ed è proprio per questo che Lettieri, da futuro ed ipotetico sindaco, elenca tutte le cose da fare per salvare la città e trasformarla in modo efficiente come se fosse Milano, ma con il mare e, aggiungiamo, con un panorama mozzafiato. Microcrediti, manager di area in giro per la città, tasse ridotte e una riqualificazione delle periferie secondo Lettieri migliorerebbero Napoli.

Milano diventa dunque un modello da seguire per la sua efficienza ed il suo rendimento, ma l’illegalità e la corruzione non vivono solo a Napoli, sono presenti ovunque.

Basta semplicemente ricordare l’organizzazione dell’Expo di Milano 2015, corrotta da tangenti, organizzazioni criminali, appalti di aziende situate a pochi km da Milano e da attività della ‘Ndrangheta che, secondo alcuni, è stata una delle principali finanziatrici dell’esposizione.

Esposizione con cui si rischia l’ennesima figuraccia dell’Italia a causa dei lavori del Padiglione Italia che tanto efficienti non sembrano essere, dato che non sarà pronto entro il 1° maggio. Ritardi che mettono a rischio lo spazio riservato alla Regione, la mostra di Confindustria e le eccellenze agroalimentari di Coldiretti. Bisognerà solo correre disperatamente lavorando 24 ore su 24 e cercare di correre ai ripari, anche quando l’Expo sarà già aperta.

L’efficienza di Napoli va migliorata, d’accordo, ma siamo sicuri dei modelli che vanno imitati?


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