Oggi si celebra l’anniversario della morte di Gianni Versace, scomparso 14 anni fa a Miami per mano di un folle serial killer. Su quell’assassinio è stato detto di tutto e di più, e non sono mancate nemmeno le dichiarazioni di chi lo vorrebbe ancora vivo e sperduto chissà dove per problemi con la ‘ndragheta, ma si sa che le tragiche circostanze in cui ogni grande è morto sono diventate terreno fertile per gossip e fantasiose ricostruzioni.
L’unica cosa certa è che l’assissino Andrew Cunan uccidendosi pochi giorni dopo ha portato con sè i suoi segreti e a noi ha lasciato solo il dolore per una grande perdita. Gianni Versace, “il dioniso perduto” come lo ha definito Quirino Conti, è stato l’artefice di un sogno in cui la Magna Grecia era popolta da avvenenti top model di ogni parte del mondo, le arpe lasciavano il posto alle chitarre delle grandi star del rock, le figure classiche del mito indossavano avveneristiche tuniche di metallo e le case si popolavano di vasi e tappezzerie barocche.
Versace è stato il primo stilista a consacrare il sexy nella moda, e dopo di lui il sentiero non è mai stato più abbandonato.
Ricordo perfettamente l’arrivo della notizia della sua morte, avevo 10 anni ed ero in vacanza al mare, in quei giorni a Roma erano in corso i preparativi per la manifestazione “Donna sotto le stelle” che poi fu cancellata e rinviata a settembre. Donatella e Santo Versace vollero che la sfilata si svolgesse sulle struggenti note di “I’ll be missing you“…forse non serve aggiungere altro, del resto la mia passione per la moda è nata proprio grazie a quella Medusa che da piccolo mi ha stregato in un incantesimo che non si è più spezzato. Per questo motivo durante la giornata celebreremo Gianni Versace sulla nostra pagina Facebook, seguiteci!