Il governo giapponese ha approvato formalmente un piano di politica energetica in virtù del quale continuerà a utilizzare la fissione atomica per produrre l’elettricità. Nonostante il disastro di Fukushima nel 2011, peggiore emergenza atomica dopo Cernobyl, la decisione del governo è stata ampiamente prevista.
Il disastro nucleare di Fukushima, nel 2011 (ilmegafonoquotidiano.it)
Il piano annulla i progetti del precedente esecutivo che, dopo il disastro di Fukushima nel 2011, aveva promesso di eliminare gradualmente il nucleare. La decisione si preannuncia come impopolare e del resto lo stesso primo ministro, Shinzo Abe, ha dovuto faticare non poco a convincere i riottosi all’interno della sua stessa formazione, il Partito Liberaldemocratico, e del partner della coalizione, il Nuovo Komeito. Il piano ammette la ripartenza dei reattori (48 unità sull’intero arcipelago, tutti fermi), ma solo di quelli ritenuti “sicuri” dopo “test stringenti”. Inoltre, ammette la continuità dei progetti su riciclaggio e riprocessamento del combustibile esaurito, in fase di stallo.
Alla fine, dopo varie revisioni, il governo ha deciso di definire l’energia nucleare come “una fonte importante”. Il governo di Abe non ha previsto nel programma percentuali specifiche rispetto al “mix” energetico anche perchè non è in grado di prevedere quanti reattori potranno superare i nuovi standard di sicurezza, rafforzati dopo Fukushima. Ad essere riattivati, secondo una recente analisi di Reuters, saranno non più dei due terzi degli attuali 48 reattori, ma non si conosce ancora il volume di energie rinnovabili che saranno disponibili.
Per chiarire però che vuole aumentare le energie non contaminanti, il governo promette nel testo di “introdurre fonti verdi di gran lunga superiori a quelle promesse dai precedenti governi”. ”Abbiamo compilato una politica di base per una politica energetica responsabile sul medio-lungo termine e che sostiene la vita delle persone e le attività economiche”, ha affermato il ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, Toshimitsu Motegi, nel corso di una conferenza stampa.