L’Italia par non esser più patria del Bello e dell’Arte, cari i miei soliti lettori. Nulla di nuovo, per la verità: l’italiano medio ignora tutto quanto non fa parte delle categorie «pallone» e «donna ignuda, d’abito e di cervello» (ovvio il riferimento a quelle che vengon comunemente additate come «veline» – terrificante epiteto, mi vien l’orticaria alle mani al solo scriverlo).
Sì: l’italiano medio ignora la letteratura.
Ignora la pittura.
Ignora pure la Musica colla emme maiuscola.
E se 2+2 fa 4, l’italiano medio ignora pure Lui: Jaco Pastorius.
Non che a Lui interessi d’essere ignorato, sia chiaro…
Me l’immagino seduto come un pascià su una nuvola, proprio accanto al suo Zawinul, basso a tracolla, tutt’intento a propinargli l’ultime sue geniali creazioni. Il Joe, come da copione, commenterebbe imperturbabile: «Puah, roba da liceali…».
Nulla di nuovo, aldilà.
Ad ogni modo e tornando all’italiano medio, con una punta di dispetto noto come il giapponese medio sia decisamente più «avanti»: è infatti di questi giorni la notizia ch’è stata pubblicata una nuova biografia di Jaco per il mercato giapponese.
«E quindi, Scribacchina? Dove sta la notizia? E’ l’ennesima biografia su un personaggio famoso, tutto qui».
“Tutto qui” mica tanto, solito lettore.
Ti pare d’aver mai visto réclame siffatte, qui nel Bel Paese, per l’uscita della biografia d’un qualsivoglia personaggio pubblico, vivente o defunto ch’egli sia?
Metrò, palazzi, grattacieli: l’intera Tokyo è stata invasa dal bel viso sorridente di Jaco. Cose giammai viste in Italia.
Sia detto tra noi, e a bassissima voce: guardando di sfuggita le due foto vien quasi naturale accostare Jaco ad uno di que’ begl’attori-fotomodelli-personaggi di spettacolo reclamizzanti l’ennesimo profumo (da uomo o da donna, è tutt’uno: Brad Pitt docet).
Fosse vissuto nell’epoca del «bello a tutti i costi», temo che pure Jaco sarebbe stata fagocitato dall’advertising system.
(photo courtesy http://www.facebook.com/jacopastorius)