Fronte andaluso, dalle parti di Cordoba. E' il 26 dicembre del 1936, e il 126° Battaglione, meglio conosciuto come "Commune de Paris", ha ricevuto l'ordine di riconquistare il villaggio di Lopera. Intorpiditi, nelle trincee, mentre l'alba si leva sopra il mare degli ulivi, i brigatisti inglesi credono di stare ancora sognando. Dalle linee nemiche arriva una musica familiare, fatta di tamburi e cornamuse. Ma non si tratta dei Royal Highlanders scozzesi, bensì del Tercio Virgen del Rocío de Huelva che così accompagna l'avanzata delle truppe franchiste. E' l'inizio di una battaglia che durerà fino alla mezzanotte del giorno successivo. Centoquarantacinque fra inglesi e irlandesi, giovani operai e studenti venuti da Dublino, da Londra, sono loro la Prima Compagnia, e sono loro a dare l'assalto al "cerro del Calvario". Arrivano fino alle prime trincee, come in un impeto, ma qui sono costretti a retrocedere sotto la pioggia di piombo che cade loro addosso. Cercano di consolidare la posizione, per quanto precaria sia. Scavano argilla e terriccio, improvvisano ripari, a fior di terra, fra radici e tronchi contorti. Resistono per ore senza cedere un solo millimetro. Su di loro il fuoco di mitragliatrici, obici e mortai, e le bombe a frammentazione che piovono dagli aeroplani mandati da Siviglia. I volontari avanzano, retrocedono, tornano ad avanzare. Continueranno, fino a notte, quando si ritroveranno senza più munizioni e sfiniti, senza aver mangiato per tutto il giorno. Il 28 dicembre la battaglia era finita. Lopera non era stata presa, ma l'avanzata franchista sul fronte andaluso era stata fermata.
La Prima Compagnia era stata praticamente annichilita.
Quel giorno, l'ultimo a morire era stato fra i primi ad arrivare in Spagna. John Cornford, membro della gioventù del Partito Comunista Britannico e nipote niente di meno che di Charles Darwin. Era arrivato con l'intenzione di diventare un corrispondente di guerra, ma ben presto si era lasciato catturare dall'atmosfera rivoluzionaria di Barcellona. Così aveva deciso di arruolarsi volontario in una milizia del POUM. Quando una raffica di mitragliatrice lo falciò, mentre stava cercando di aiutare un compagno ferito, era trascorsa un'ora da quando aveva compiuto il suo ventunesimo anno d'età.
Poco prima di morire aveva scritto, in una lettera alla sua fidanzata Margot Heinemann:
Heart of the heartless world,
Dear heart, the thought of you
Is the pain at my side,
The shadow that chills my view.
The wind rises in the evening,
Reminds that autumn is near.
I am afraid to lose you,
I am afraid of my fear.
On the last mile to Huesca,
The last fence for our pride,
Think so kindly, dear, that I
Sense you at my side.
And if bad luck should lay my strength
Into the shallow grave,
Remember all the good you can;
Don't forget my love.
Il corpo di John Cornford, come degli altri caduti, con ogni probabilità finì in una fossa comune, in quella "shallow grave" che aveva saputo prevedere. Oggi, a Lopera, nel giardino del "Pilar Viejo", si può vedere una colonna, una semplice colonna di cemento con sopra una targa di metallo su cui c'è scritto, altrettanto semplicemente, insieme ai nomi di Cornford, di Ralph Fox ed altri, "Jardín de los Poetas Ingleses".