Gibson Brothers – C’era una volta la discomusic 29

   I fratelli Gibson (Chris Gibson, Kool Gibson, Patrick Gibson e Alex Gibson), originari della Martinica, formarono nel 1976 un gruppo miscelando i ritmi delle Antille con il blues, il rock e la nascente discomusic. I Gibson Brothers, prodotti dal musicista francese Daniel Vangarde, al loro esordio riuscirono a piazzare il primo singolo Come To America nelle classifiche europee e l’anno successivo, il 1977, registrarono ben due album, Non-Stop Dance / Come To America (con l’omonimo brano del 1976 a far da traino) e By Night (in cui sono presenti i singoli The Singer Not The Song, molto apprezzato in Italia anche grazie alla apparizione nella Domenica In di Corrado, e Non Stop Dance, numero uno nelle classifiche belghe e olandesi). Ma è il 1979 l’anno del grande successo internazionale con il singolo Cuba, registrato nel 1978, che fece da traino all’omonimo album. Il 45 giri Cuba diventò numero uno in tutta Europa, nono nella US Club Play Chart e dodicesimo nella UK Singles Chart, l’album raggiunse l’81° posto nella U.S. Billboard Hot 100 Chart. Lo stesso anno l’altro singolo Oooh What a Life si piazzò al 48° posto nella US Club Play Chart e al decimo nella UK Singles Chart. Meglio ancora nel 1980 i piazzamenti dei brani Que Sera Mi Vida (8° in America e 5° in Gran Bretagna) con oltre 5 milioni di copie vendute, e Mariana (undicesimo in Gran Bretagna). Da quel momento i Gibson Brothers iniziarono la loro parabola discendente. Nel 1982 pubblicarono l’album On The Riviera; Quartier Latin senza ottenere i riscontri internazionali precedenti, soprattutto per il tramonto del genere discomusic ormai soppiantato dall’elettronica. Se si fa eccezione per il 45 giri My Heart’s Beating Wild (Tic Tac Tic Tac), piazzatosi tra i primi cento singoli in Gran Bretagna nel 1983, il resto della carriera dei Gibson Brothers, ancora in attività, si è svolto lontano dalle grandi classifiche, con altri due album Move On Up (1996) e Blue Island (2005), concerti e apparizioni televisive per rievocare i fasti degli anni ’70.

© Marco Vignolo Gargini