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“Giganti e giocattoli. Il cinema di Yasuzô Masumura”: il nuovo libro di Beniamino Biondi

Creato il 07 luglio 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Giganti e giocattoli. Il cinema di Yasuzô Masumura

Beniamino Biondi

Giganti e giocattoli. Il cinema di Yasuzô Masumura”.

Pag. 100 – € 10,00

DAL TESTO DELLA RECENSIONE DI FABIO ZANELLO SUL PORTALE CIAOCINEMA (http://www.ciaocinema.it/libri-giganti-e-giocattoli-il-cinema-di-yasuzo-masumura-a-cura-di-fabio-zanello/)

“Sperimentale, avanguardistico, afflitto da malessere sociale, sessuale e mentale, il cinema di Yasuzô Masumura precipita nei Sessanta, come una serie d’immagini dalla costruzione espressiva esasperata e dunque il linguaggio cinematografico, come hanno fatto i contemporanei Koji Wakamatsu e Nagisa Oshima  è stato da lui reinventato. Come questi colleghi su strutture narrative del genere Masumura ha realizzato film disturbanti, narcisistici, politici, forse auto-compiaciuti, in cui l’amore e l’erotismo dialogano con l’estetica  della body art e con certi artisti come Lucian Freud, per i nudi impietosi insiti nelle sue inquadrature.  Infatti  come scrive Biondi, fra i massimi esperti del cinema giapponese nel nostro paese, “all’interno di un cinema alimentare e generico come il pinku eiga e lo yakuza eiga, sui cui paradossi si sostanziarono poi alcuni dei cineasti più radicali, Masumura ha costruito il suo discorso eludendo il canone classico e sfruttando entro i limiti concessi, e talvolta molto oltre gli stessi limiti, lo svolgimento di un’espressività ambiguamente libera.” Una monografia molto valida questa che fa parte della collana cinema ed estetica cinematografica diretta da Massimo Modica e che segue una soddisfacente ripartizione fra analisi dei singoli film e una breve antologia di scritti critici di Masumura sulle cinematografie americana e giapponese.

I film del regista prefigurano inoltre l’odierna Performance Art di artisti come Gina Pane, Marina Abramovic, Gustav Metzger e Bas Jan Ader, il cineasta nipponico, poiché viene filmato con il massimo della profondità di campo il corpo sia maschile che femminile percosso, ferito, insanguinato, denudato, inerme o contorto. Lo provano opere stratificate e straordinarie come Giganti e giocattoli, La bestia cieca, Indagine su una ninfomane e La ninna nanna della grande terra. Un cinema che ci lascia sgomenti, non solo per la sua scabrosità ma per la sua lungimiranza.”

Beniamino Biondi è nato il 12 maggio 1977 ad Agrigento. Poeta e saggista, si occupa di teatro e cinema. Collabora con riviste di letteratura e critica cinematografica, cura rassegne di cinema d’autore e svolge attività di drammaturgo e regista teatrale. Come relatore partecipa inoltre a numerosi convegni e giornate di studio. Ha curato l’edizione delle poesie complete del filosofo Aldo Braibanti ed ha pubblicato numerosi volumi di scrittura creativa e critica. Svolge opera di consulenza per Enti, Associazioni e Facoltà Universitarie. E’ tra i maggiori critici del cinema giapponese in Italia.

In preparazione: “Cherosene” (poesie) – “La baracca dei miracoli. Il cinema di Nelson Pereira dos Santos” (cinema).

Contatti:

www.beniaminobiondi.it

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