L'ultima fatica di Gilbert Ndahayo è stata meritatamente premiata in California, al Festival Africano di Silicon Valley.
Si tratta del film "Rwanda : beyond the deadly pit' ".
Il film, che ha ottenuto il riconoscimento per la miglior regia, racconta il drammatico tema del genocidio rwandese del '94, quando furono selvaggiamente uccise in Rwanda circa un milione di persone tra tutsi,considerati "scarafaggi" dagli hutu,numericamente superiori, e hutu moderati, i pochi che comunque si adoperarono per salvare la vita ai primi.
Ciò che viene narrato nel film è, tra l'altro esperienza diretta di Gilbert Ndayo, i parenti del quale,nella triste circostanza, persero numerosi la vita.
Gilbert Ndayo è noto in patria ma anche ad un certo pubblico internazionale,quello cioé che segue con interesse mirato l'evolversi,anno dopo anno, della cinematografia africana, per"Scars of my days' "(2006) e "Behind thisconvent"(2008), entrambi lavori apprezzabili.
Non bisogna, tra l'altro, dimenticare che accanto ad un grosso interesse per il cinema che mostra un po' dovunque il pubblico africano(Nigeria docet),a Kigali esiste un'accademia cinematografica,avviata da poco più di un anno, che è molto ben frequentata dalla gioventù rwandese allo scopo di apprendere il mestiere dell'attore e del regista ma non solo.
Il cinema,oltre ad essere un prodotto artistico quando raggiunge certi livelli, è sopratutto business.
Si creano intorno ad esso nuovi mestieri e nuove professionalità.
E quindi tutto un indotto che, se ben gestito, può portare lavoro garantito quanto sicurezza economica.
Quanto a "Rwanda : beyond the deadly pit" l'augurio è che,pur non essendo un film che fa cassa, molto presto lo si possa comuque visionare anche nelle nostre sale cinematografiche.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)