Magazine Famiglia
La bella Lavanderina.
Questo post lo avevo in caldo da un po' di tempo.In caldo nel senso che avevo pensato di scriverlo quando faceva caldo. In quei fantastici giorni di fine febbraio ed inizio marzo in cui il sole baciava i belli e ci ha tirato a forza fuori di casa. Poi però il sole è scappato via ed è tornato l freddo bastardo e io queste belle foto me le sono dovuta attaccare proprio li dove non batte il sole.Ora però e primavera e fa nulla se gli scatti sono di un mese fa, ma l'idea può sempre tornare utile.
Nella libreria della Princi c'è un libretto a fogli cartonati che ha passato le pene dell'inferno. Ovvero ha subito sbavature, morsi sugli angoli, scollamento delle pagine, scarabocchi interni ed esterni, nonché personalizzazione con stickers vari ed eventuali. Un sorta di stupro letterario, avvenuto negli immemori momenti di crescita e sviluppo della piccola malefica. Non che ora non attenti più all'incolumità dei libri, ma almeno non ne lecca le copertine o ne mastica tipo gomma le pagine.
Insomma tempo fa, presa nei suoi giochi, la Princi, riesuma dai meandri della libreria questo libretto, che un po' per pietà e un po' dispiacere avevo fatto sparire, senza prima però averlo perbenino rincollato pagina a pagina e ricostruito negli angoli smangiucchiati, con del nastro adesivo.
"mamma guarda il libro dei bimbi è guarito" o povero libro, ho pensato, cosa ti toccherà ora?Il libro dei bimbi, così come lo abbiamo ribattezzo, non è altro che una sequenza di immagini che illustrano bambini nei tipici lavori di casa.
"Il bambino che aiuta la mamma a cucinare, quello che legge il giornale con il papà, quello che carica la lavatrice, che si lava i denti, che si pettina, che guarda la tv, che gioca con i giocatoli e quello che lava i vestitini delle bambole nel lavello del bagno"
La Princi si siede seria sul tappeto e comincia a sfogliare ed analizzare tutte le pagine. Poi arriva a quella della bimba che lava i vestiti e resta a fissarla tipo 2 minuti. Si alza viene da me e dice "anche i vestiti delle mie "figlie" si devono lavare, io non li ho mai lavati e sono popio sporchi!" (per figlie, leggasi bambole, bamboline e bambolotti vari).
Ok mi sono detta, un dito d'acqua in una vaschetta, qualche vestitino, magari quelli meno inclini a deformarsi o restringersi e il gioco è fatto.
Del resto fa sufficientemente caldo, io seduta sulla panca in balcone a leggere e lei di fianco a lavare strizzare e stendere abitini.
Credo che la Montessori avrebbe potuto farmi un applauso, per come ho accolto la richiesta che in un altro momento avrei liquidato con un "non se ne parla proprio". Anche se però c'è da dire che serve una buona dose di pazienza a non interferire nel gioco stesso, vedendo lei infradiciarsi tutta e l'acqua passare gradatamente dalla vaschetta al pavimento.
Pertanto astenersi maniache del pulito.
Ecco però, nel caso vi stesse chiedendo cosa far fare ai vostri nani nei caldi pomeriggi che verranno, questa mi sembra una buona idea.
Ps: Sabato 24, sono stata a Bari all'instameet barese. Ci sono stata con la mia vicina di casa, quella la cui vita è divisa dalla mia da un misero muro di 10cm. Quella che mi sente quando sclero ed impreco contro qualcuno e mi maledice al mattino quando accendo la radio appena sveglia.
Quella che, oh bella scoperta, è sufficientemente geek da sapere cos'è un blog, e oltre ad avere un iphone lo sa anche usare. Perchè mica tutti sanno usarlo il melafonino, ci sono quelli che ce l'hanno per paranza, perché va di moda e quelli che invece sono consapevoli di ciò che maneggiano. E nel mio paese ecco lei e l'unica mamma che potrebbe leggere e capire ciò che scrivo. Tutto il resto forse tra 10 anni.Cinicamente parlando potremmo riassumere l'evento in una corsa a/r su via Sparano con annessa veloce visione di vetrine e passanti.
La nostra prospettiva era, lasciati i nani a casa, passeggiare per le vie del capoluogo pugliese, magari fare shopping, poi un aperitivo, ogni tanto una foto instagrammata e magari vincere anche il premio dell'instammet. Invece il direttore del museo della fotografia del politecnico di Bari ci ha "inchiovato" alla sedia per tutto il tempo con una relazione sulla fotografia dall'eta della pietra, quindi graffiti e non proprio foto, fino ad oggi. Per carità anche interessante, ma sufficientemente pallosa, ascoltata per di più seduti su sedie scomodissime e una luce soffusa, incline alla pennica.
Essendo perlopiù gggiovani mi aspettavo una cosa un po' più movimentata, più dinamica, invece niente.
Spero nel prossimo incontro. Intanto il pensierino che ci hanno dato alla fine, realizzato da Cake design è stato proprio di nostro gradimento. Come il posto in cui ci siamo incontrati, nel centro storico di Bari, nei pressi di piazza del ferrarese.
Song: Jaded - Aerosmith
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