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Giochiamo a 'scova il carnefice'

Creato il 23 ottobre 2012 da Riecho
Baffetto d'ordinanza (ce l'avevano tutti a quel tempo), occhialetti rotondi, sorriso aperto, nessuna concessione alla truculenza di aspetto o alla 'faccia brutta', tutt'altro, un mite impiegato del catasto poteva sembrare. Ho visto in tv una monografia su Heinrich Himmler, di produzione tedesca. Padre affettuosissimo verso la figlia e tenerissimo verso i bambini in generale. Non quelli ebrei però, perchè gli ebrei non erano esseri umani e perciò quelli non erano bambini. Un documentario ben fatto trasmesso su History Channel. Siamo alle solite, ogni volta mi chiedo qual è veramente l'innesco che rende possibile ad un mite impiegatuccio di diventare l'incarnazione del vice Diavolo in Terra. Non mi riferisco alle caratteristiche dell'uomo quali, furbizia, intelligenza, aggressività repressa, insomma i lati psicologici della persona in questione. E neanche a condizioni storiche e a combinazioni di eventi particolari.
Perchè il mite impiegato postale a cui ho pagato stamane una bolletta potrebbe o non potrebbe diventare uno come Himmler? Quale meccanismo gli attribuisce il potere di incidere sulla vita (e la morte) di milioni di persone? Per quale motivo centinaia di migliaia di marcantoni biondi di un metro e novanta, addestrati a scannare il prossimo con la stessa naturalezza con cui giocavano con la nipotina sulle ginocchia, avrebbero sgozzato la stessa creatura se il capo glielo avesse ordinato? Follia? Niente affatto. Nel documentario si dice espressamente (e io sono d'accordo) che Himmler era tutt'altro che psicopatico. Era perfettamente equilibrato e sano di mente. Quindi la malattia non centra. E poi non sarebbe una risposta. Mica i Jack the Ripper riescono a farsi ubbidire dagli altri e a dichiarare guerra contro il mondo. 
Ecco il punto chiave secondo me: Hitler, Himmler, Stalin e tutte queste brave persone che hanno attraversato i periodi bui della storia umana non mi interessano in quanto ideatori di un disegno criminale, oppure in quanto individui con caratteristiche 'fuori standard' (poi dopo, è chiaro che si accende anche la curiosità sulla persona), ma li studiamo e li analizziamo perchè si sono fatti ubbidire da interi popoli Questo è ciò che mi fa veramente rabbrividire, il fatto che interi popoli obbediscano e, in larghissima parte, diventino parte orgogliosa di quel disegno. 
Non è neanche una questione numerica. Ad esempio potrei avere un ascendente tale da reclutare centinaia e perfino migliaia di adepti per la mia setta, ma non potrei mai e poi mai avere il sostegno di decine di milioni di persone. Serve ben di più di un'idea, per quanto accattivante o ipnotizzante essa possa essere, per riuscire nell'intento. Serve la più terribile macchina di coercizione che l'uomo abbia inventato, lo stato.
Il nazismo, il comunismo, tutti gli ismi che tanta rovina hanno arrecato al genere umano, hanno dovuto conquistare lo stato per poter scatenare il loro terribile potenziale di odio distruttivo. Non hanno combattuto l'idea dello stato nel nome del nazismo o del comunismo, hanno semplicemente convinto i popoli che lo stato perfetto era quello nazista o comunista, o islamico per essere attuali.  E' l'esistenza del concetto di stato che ha consentito al tenero padre di famiglia Heinrich Himmler di compiere gli abomini che ha compiuto.
Io ho paura dello stato. Anche quello a cui l'ordinamento costitutivo attribuisce pochi poteri, penso a quello americano, tende col tempo a debordare e a schiacciare l'individuo. Persino la Svizzera di oggi è statalista rispetto alla Svizzera di cinquant'anni fa. Il fatto è che lo stato sa come farsi amare dal popolo. Se lo compra! Dopo qualche decade però succede che il popolo dà per scontate cose che invece devono essere prodotte e pagate. Le ferie, la pensione, l'istruzione non esistono in natura, vanno prodotte. Siccome le ha garantite lo stato (attraverso le tasse riscosse il più possibile di nascosto, col sostituto di imposta per esempio) la gente pensa che siano scontate e che senza stato non sia possibile la vita civile.
Poi arriva qualcuno e dice che siccome lo stato, ovviamente, è un concetto naturale, basta farlo seguire dall'aggettivo giusto, e i problemi spariscono. Lo stato fascista, lo stato nazionalsocialista, lo stato democratico del popolo, lo stato sociale  ... o quello democratico repubblicano fondato sul lavoro.
Quindi, per concludere, diamo la possibilità ad un individuo di potersi giustificare con « eseguivo gli odini, rispettavo le leggi dello stato » e l'autista del tram che osservo al lavoro potrebbe diventare un terribile carnefice.
Mauro Gargaglione Contributor 

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