L'operazione del Gruppo Roma è partita anche grazie alle numerose segnalazioni di familiari di accaniti scommettitori preoccupati per lo sperpero di denaro dei propri congiunti in alcune sale di Ostia e dintorni.
In alcuni casi i gestori per consentire agli avventori dei locali di poter partecipare a tornei di poker, mettevano a disposizione di questi un unico «conto di gioco» da loro aperto sul sito internet, violando la normativa di settore, che prevede, per il gioco e le scommesse virtuali, la stipula preventiva di un contratto personale per ciascun giocatore vietando l'utilizzo del conto di un'altra persona per la raccolta di puntate altrui.
Delle 12 persone: quattro sono state denunciate per l'intermediazione abusiva di giochi online ed otto per aver esercitato la raccolta di scommesse senza la prescritta autorizzazione.
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