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Gioia Tauro, ragazza non ottiene farmaci

Creato il 25 aprile 2014 da Makinsud

Una situazione indegna e incresciosa, che indigna e suscita rabbia, ma anche solidarietà e vicinanza umana ai protagonisti che la vivono quotidianamente sulla propria pelle. Una vera e propria odissea quella vissuta da una ragazza disabile di 25 anni di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, e dai suoi familiari che soffrono nell’impotenza di non poterle dare sollievo a causa della difficoltà nel reperire i farmaci necessari per curare le piaghe da decubito che la forzata permanenza a letto ha causato alla ragazza affetta da una grave malattia degenerativa. Il padre della ragazza, Domenico Luccisano, ha deciso di denunciare la vicenda per chiedere aiuto e per evidenziare la situazione in cui la figlia è costretta a vivere, senza alcuna garanzia per quel diritto alla salute che dovrebbe esser una certezza per tutti i cittadini.

gioia tauro

La ragazza, infatti, nel mese di Ottobre 2013 è stata ricoverata presso l’Ospedale di Pisa dove i medici le hanno prescritto una specifica cura per le piaghe da decubito oltre a un preciso piano da seguire per la terapia. Da quel momento, però, è iniziata l’odissea della famiglia che, dopo varie trafile presso l’Inam di Gioia Tauro, ha iniziato la ricerca dei farmaci: non disponibili presso la farmacia ospedaliera del nosocomio di Gioia Tauro, non pervenuti presso il centro di Palmi. Da qui, il padre della ragazza è stato rimandato al medico generico poiché si necessitava della prescrizione su ricetta. Dalla prima prescrizione effettuata sono, però, trascorsi lunghi mesi anche a causa di un intoppo “burocratico” relativo al fatto che il codice della rara malattia da cui è affetta la ragazza in Calabria non è disponibile.

Solo dopo due mesi, all’inizio dell’anno 2014 il padre della ragazza di Gioia Tauro è riuscito a ottenere l’agognata prescrizione ma, a fronte di numerosi medicinali previsti dal piano terapeutico, è riuscito a ottenere soltanto una crema dei medicinali in bustina. Intanto, il piano terapeutico è scaduto e, dunque, per evitare che le piaghe possano provocare pericolose infezioni, la famiglia della ragazza è costretta ad acquistare i farmaci necessari senza ricorrere alla prescrizione.

Una vicenda molto grave, al cospetto della quale non si può che esprimere grande rammarico così come sostiene lo stesso Domenico Luccisano, il padre della ragazza: “E’ una vergogna. Ci fanno girovagare avanti e indietro fino a quando ti stanchi e molli tutto”.


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