Riassunto della puntata precedente.
Come un fulmine a ciel sereno, il nostro giovane – non anagraficamente, solo sul blogging – Francesco viene invitato dai generosi amici di NonSoloTuristi.it a volare in Giordania per partecipare al blogtour organizzato da Volagratis in collaborazione con l’Ente del turismo giordano.
Tra emozioni, dubbi e desideri, prima di partire il nostro blogger si immagina il suo viaggio e si lascia andare a una serie di “vorrei fare”, una lista di cose che si ripromette di sperimentare in terra giordana. Passata una settimana, Francesco è tornato e, da vero uomo di parola, ci racconta quanti “vorrei” è riuscito a soddisfare.
Vorrei entrare nel canyon di Petra con un cappello in testa fischiettando la canzone di Indiana Jones
Fatto. Sono uscito da Petra con una kefiah in testa, fischiettando a bassa voce per la vergogna. Attraversare il Sik, l’avvolgente canyon di roccia rossa che conduce al Tesoro di Petra, è un’emozione unica, un percorso che si fa con il naso all’insù e il collo in avanti nella consapevolezza che ogni angolo nasconde una sorpresa e che alla fine lo sguardo rimarrà ipnotizzato dalla vista del maestoso monumento incastrato tra le ripide pareti del canyon.
Vorrei fare il bagno nel mar Morto e, siccome tutti dicono di non aprire gli occhi, vorrei aprirli e vedere cosa c’è sotto (poi forse però divento cieco?)
Fatto a metà. Dopo aver assaggiato per sbaglio una goccia d’acqua sulle labbra ho pensato di rinunciare e di godermi questo mare incredibile dove si galleggia come dei canotti! Pensavo sarebbe stata una mezza delusione e invece è stata un’esperienza veramente spiazzante e divertente. Se dico che mi sono cosparso la faccia di fango vale qualche punto in più?
Vorrei calarmi nelle gole del Wadi Mujib, fare canyoning tra le sue rocce e alla fine avvistare un caracal o un leopardo arabo che cacciano verso il calar del sole
Fatto. Abbiamo risalito le rapide, le correnti e le cascate del fiume che scorreva tumultuoso tra le pareti infinite di un canyon maestoso. Un’esperienza adrenalinica alla portata di tutti che ci ha regalato grasse risate e qualche stinco ammaccato. Ah, i felini in questione erano molto stanchi, non li ho visti.
Vorrei addormentarmi fuori da una tenda beduina nel deserto del Wadi Rum dopo aver ammirato per ore la via lattea
Fatto (quasi). Ho dormito dentro una tenda, circondato dal silenzio del deserto, ma prima mi sono spezzato il collo per contemplare un cielo a tratti bianco da quante stelle vi brillavano dentro. Tre stelle cadenti per un desiderio semplice, ma ricorrente sono state il regalo del Wadi Rum.
Vorrei mangiare dei datteri ad Amman (proprio qui, non altrove), e dopo i datteri un falafel speziato con yogurt alla menta
Fatto. Ok, la verità è che li ho mangiati sul Mar Morto, ma non è questo il punto, giusto? Il punto è che la cucina giordana mi ha conquistato con i sapori che mi aspettavo, ma mi ha anche sorpreso con dei gusti originali e dei mix inaspettati. Il piatto preferito? Pollo con pinoli, cipolla e cardamomo!
Vorrei camminare per luoghi sacri e storici come Jerash e il Monte Nebo e farmi raccontare una storia che mi catapulti indietro di migliaia di anni
Fatto. Macheronte e il suo monte dove danzò Salomè e la testa del Battista rotolò a valle. Questo il luogo sicuramente più suggestivo dove storia e storie si uniscono creando un’atmosfera suggestiva ed emozionante.
Vorrei imparare qualche parola di arabo, bevendo un tè con un gruppo di ragazzi giordani
Fatto (o forse no). “Grazie, ciao, andiamo” li ho imparati per merito della nostra mitica guida, ne avevo imparate altre, ma le ho dimenticate. Invece non ho dimenticato tutti i tipi di tè che ci hanno offerto in tante disparate occasioni. Alla menta, alla salvia, al cardamomo… veramente deliziosi!
Insomma, considerata la varietà di cose che “vorrei” mi posso ritenere soddisfatto. Grazie Giordania per il tuo fondamentale, meraviglioso, coinvolgente contributo!