Dal 2003 25 testate hanno ricevuto soldi dallo Stato come organi di partiti o movimenti politici. 19 giornali e 6 radio, che negli anni hanno incassato oltre 340 mln di euro. Pochi i successi, oltre la metà ha chiuso i battenti.
Fra le varie forme di sostegno all’editoria, lo Stato fornisce dei contributi per quotidiani, periodici e radio organi di partito o movimento politico. Ad oggi lo storico accessibile sul sito del Governo parte dal 2003 e arriva fino al 2013. In 10 anni i giornali di partito hanno incassato oltre 252 milioni di euro dallo Stato , a cui bisogna aggiungere altri 92 milioni per le radio (anche qui i dati partono dal 2003).
In cima al podio l’Unità, che in questi anni ha incassato oltre 60 milioni di euro , distanziando tutti gli altri giornali, e non di poco. La Padania infatti, seconda testata italiana che ha incassato più finanziamenti come giornale di partito, ha ricevuto “solamente” 37,43 milioni di euro.
Per quanto riguarda le radio il discorso è analogo. Radio Radicale, per esempio, in soli 8 anni ha incassato poco meno de La Padania in 10. Con una media di poco più di 4 milioni all’anno la Radio del Partito Radicale ha raccolto 37,17 milioni di euro dal 2003 al 2011 . Subito dietro, EcoRadio che ha continuato a giovare del contributo pubblico fino al 2013, totalizzando oltre 27 milioni di euro.
Quello che però fa notizia, è che nonostante i tanti soldi ricevuti, molte delle testate considerate non è più in attività. Il 77% dei giornali, e il 16% delle radio di partito ha ormai chiuso i battenti. Delle 19 testate che hanno ricevuto finanziamenti in questi anni, solamente il 16% continua a pubblicare sul cartaceo.
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