di Rina Brundu.“Ogni giornale digitale è discutibile per definizione”. Parafrasando Antonio Gramsci questo è senz’altro un motto che ben si adatta a descrivere una qualsiasi piattaforma elettronica destinata ad ospitare notizie, cultura e informazione. Di fatto con l’avvento dei “quotidiani” (un termine privato di qualsiasi significato nell’era della notizia mordi-e-fuggi) online, il giornale così come lo conoscevamo non esiste più. Non esiste nei contenuti ma non esiste neppure nella forma. Nello specifico, perde la sua struttura, la quale, paradossalmente, diventa elemento fluido capace di trasformarsi e di rinnovarsi velocemente. Finanche di confondere il lettore.Dulcis in fundo, la forma fa equazione con un layoutelettronico la cui qualità estetica dipenderà solo e soltanto dal mood più o meno ispirato del programmatore di turno.
Di tanto in tanto è quindi piacevole imbattersi in qualcosa di diverso anche sulle nostre sacre sponde. È questo il caso, a mio parere, del sito de L’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci nel 1924 e attualmente diretto da Claudio Sardo. Nello specifico, mi piace il suo layout di basso profilo, ordinato, raramente soffocato dagli occhielli pubblicitari, teso a narrare l’immutabile linea editoriale, finanche la sua storia, laddove il volto di Berlinguer in tutte le salse non manca mai di salutare il lettore assiduo. E accorto. A ben guardare, L’Unità-online racconta innanzitutto una sinistra-storica digitalizzata e di ritorno che nel suo esistere contribuisce a regalarci qualche certezza in più dentro il mare-magnum spersonalizzante della Rete. Certo, neppure questa gloriosa testata sembrerebbe completamente capace di fuggire il più atroce segno dei tempi, e vedere in prima quel “reminder” a L’Unità su Facebook (un po’ come se la filosofia di Gramsci fosse costretta a bussare alla porta di Mark Zuckerberg per trovare asilo politico e dunque ad indossarne la pur mitica felpa!) fa un certo male al cuore. Then again, nel dubbio “elettronico” (?) ho premuto I LIKE IT: speriamo che il mio conterraneo di Ales non debba rivoltarsi nella tomba!
Featured images, il logo de L’Unità e del The New York Times.