Qual’è la verità? Il dibattito politico si riaccende e torna a infiammarsi anche la polemica.
Una maledetta mattinata attorno al cantiere della Val di Susa, un ragazzo è rimasto folgorato perché si opponeva all’allargamento del cantiere per la costruzione della linea ferroviara Torino-Lione. Abbà, 37 anni, tra i
proprietari dei terreni oggetto dell’esproprio, arrampicato sul traliccio è stato folgorato da una scarica elettrica mentre alcuni agenti stavano cercando di raggiungerlo per convincerlo a scendere . Trasportato in elicottero all’ospedale di Torino, è tuttora ricoverato in coma.
La polizia precisa che “il manifestante, autonomamente arrampicatosi sul traliccio, superava, nell’arrampicata, l’area di sicurezza”. “Personale di polizia, notato il fulmineo movimento”, lo avrebbe invitato a scendere ma poco dopo il giovane è caduto probabilmente colpito da una scossa elettrica.
Tutto il movimento punta ora il dito contro le forze dell’ordine. Polizia e carabinieri, che erano intervenuti per garantire agli operai la possibilità di procedere con i lavori, una volta giunti sul luogo hanno trovato ad attenderli una ventina di manifestanti e tanta rabbia. “La gente che difende i propri diritti fa questa fine” si sfoga un manifestante ai microfoni di “Servizio pubblico” , “è una vittima della provocazione della polizia che l’ha indotto a scendere”, ” se cercavano il morto ci sono quasi riusciti”, “chiediamo un incontro urgente al prefetto di Torino e al governo perché vengano interrotti i lavori”.
Roma,
Firenze e Bologna hanno preso di mira i binari della stazioni per ovvia assonanza ma, presidi anche su strade e autostrade. Le tensioni in
Val di Susa, esasperate dal grave incidente hanno innescato le immancabili
reazioni nel mondo della politica. Dagli storici oppositori della
Tav ai convinti sostenitori della stessa, è tutto un coro di
solidarietà levato all’indirizzo del giovane militante.
Nichi Vendola “L’incidente rappresenta una
svolta drammatica nella vicenda
No Tav -
Paolo Ferrero: “Il ferimento di Luca Abbà, è frutto diretto della sconsiderata azione delle forze dell’ordine. L’esecuzione dell’esproprio di un terreno diventa un’azione militare in cui le regole d’ingaggio dei militari e della polizia sono molto più aggressive di quelle utilizzate in Afghanistan dai militari italiani”. A richiedere un
tempestivo stop dei lavori è stato anche il presidente dei Verdi,
Angelo Bonelli: ”Gli espropri vanno immediatamente fermati - ha tagliato corto – si apra un confronto con gli abitanti della Valle sui dati e sui numeri che dimostrano in modo inequivocabile che la Torino-Lione è un progetto senza alcuna utilità sia per l’Italia che per l’Europa”. Di parere contrario
Casini:” L’opera va avanti, la Torino-Lione si deve fare”. A chiudere la “giostra”,
Beppe Grillo: ”Robe da pazzi! – ha scritto ieri sul suo blog – Un
ferito grave, l’accerchiamento della baita con persone dentro. Di nuovo
violenze. Uno è caduto da un traliccio ed è grave in ospedale. A chi servono queste cose? Perché io vorrei capire, cosa c’è dietro questo sistema!”.
E dopo le giuste reazioni emotive il rischio è che la faccenda venga strumentalizzata perdendo la
necessaria lucidità di analisi per una soluzione di mediazione che porti a risultati soddisfacenti per le parti coinvolte. Al tempo l’ardua sentenza! Auguriamo anche una pronta guarigione a Luca che riesca a vivere ancora per continuare la missione in cui crede, magari in modo meno pericoloso e rischioso.