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Giornata n° 5 della serie A

Creato il 01 ottobre 2014 da Simo785

Per gentile concessione del Blog LA REPUBBLICA DEL CALCIO, riproponiamo il testo di questa settimana dell’appuntamento fisso di nome ” Finestra del campionato (atto 5°)”.

“”E’ presto per sparare sentenze definitive, ma pare proprio che esistano due campionati in uno. Il primo è appannaggio di Roma e Juventus, formalità che si espleta al sabato, con disarmante facilità; il secondo con tutto il resto del plotone in ordine sparso.

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La 5a giornata è la dimostrazione pratica del teorema enunciato. Nel tardo pomeriggio la Roma batte il Verona faticando aldilà di quanto dica il 2 a 0 finale. La partita si sblocca alla mezzora della ripresa, quando già Mandorlini dà spazio alla speranza. Florenzi e Destro (da metà campo!) gli autori delle reti giallorosse, per la gioia del “Pupone” Totti e dei suoi 38 anni. La festa dura poco, chè a Bergamo l’11 bianconero travolge l’Atalanta con un perentorio 3 a 0, anche se il protagonista assoluto è Buffon che para un rigore a Denis sull’1 a 0. Scampato pericolo, confezionato il 2 a 0, gol sbagliato, gol subito, recita un vecchio adagio, sempre attuale! Tevez è un’ira di Dio, Morata scrive il suo nome nella storia del club torinese. Per il vertice può bastare.

Il contorno è rimandato alla domenica ed al lunedì. Si inizia a pranzo con Sassuolo – Napoli. Vittoria dei partenopei con grande fatica, ambasce varie dal gol in apertura di Callejon fino alla fine del match. Il Sassuolo merita ampiamente il pari, ma chi non segna ha torto. Il bel gioco è un mistero, signo Benitez.

Nel pomeriggio Torino e Fiorentina dànno vita ad un incontro interessante, con frequenti e veloci rovesciamenti di fronte che producono un gol per parte ed un risultato sostanzialmente giusto. Quagliarella sugli scudi, dato che pare avere trovato finalmente un briciolo di continuità, Fiorentina con le stampelle, ma indomita. Anche Cesena – Milan finisce in parità, grazie ad una paperona di Abbiati ed un colpo di testa di Ramì. In un pomeriggio di tarda estate, il Milan fa la partita nell’intenzione di lasciare alle spalle le polemiche, ma Bisoli ed i suoi chiudono tutti i varchi. Punto salutare per la classifica dei romagnoli. Pure Chievo – Empoli si chiude 1 a 1. Due squadre che dànno l’impressione di essere molto ben attrezzate per raggiungere una salvezza tranquilla, ma hanno da curare il fattore esperienza entrambe, fattore di importanza fondamentale per conseguire l’obbiettivo.

Un discorso a parte merita la catastrofe di S.  Siro. Non è mai facile giocare in inferiorità numerica, le squadre del “boemo” (è più forte di me!) vanno a nozze negli spazi larghi, una giornata storta può capitare, ma tutte insieme queste cose non giustificano la debacle dell’Inter. Perdere in casa 1 a 4, potendo anche contare sulle capacità di Handanovic come incredibile pararigori, dando la sensazione di estraneità totale dalla partita, come se la concentrazione fosse un optional, è una precisa accusa di inadeguatezza nei confronti del tecnico, che immagino dovrà rendere conto di ciò in società. Il Cagliari si porta in Sardegna 3 punti preziosi ed il suo allenatore può finalmente dedicare un po’di tempo allo sproloquio.

Il derby di Genova è il più colorato, il più spettacolare sugli spalti, ma in campo delude. Lo risolve Gabbiadini con un intervento chirurgico a spiazzare la difesa genoana. Stavolta Genova piange, la Liguria ride. Attenzione alla Samp di Mihailovic, un coach che bada al sodo e che piazza la squadra al 4° posto.

Al 3° posto l’Udinese di Totò Di Natale, un eterno ragazzino, che è vicino al traguardo delle 200 reti in serie A e senza aver militato in squadroni. Il Parma cede per 4 a 2 e la sua classifica non decolla. Stramaccioni gongola, se si pensa che, Juventus esclusa, la sua squadra ha sempre vinto. Si riprende la Lazio che, quando è sul baratro o sta per arrivarci, ha sempre un sussulto rigenerante. Certo che il Palermo visto lunedì sera non merita assolutamente un passivo così pesante e lo 0 a 4 finale appare eccessivo. Ma tant’è. Iachini non dorme sonni tranquilli, alla corte di quel mangia-allenatori che è Zamparini.

E’ già Champions-time, Roma e Juventus alla prova del 9 di fronte a Manchester City e Atletico Madrid, con il non nascosto obbiettivo di tornare imbattute, in attesa del big match di domenica pomeriggio tardi. Per una volta il campionato di vertice si mescolerà con il resto della truppa”".


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