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Giornata n-esima

Creato il 21 febbraio 2011 da Gianlucaciucci
Giornata n-esima"Difficilmente valuto le partite dagli episodi. Poteva essere fallo di mano, sarà stato fallo di mano, ma l'arbitro ha valutato così. I brasiliano hanno un modo strano di stoppare la palla, a Cesena era capitata la stessa cosa a Pato. In ogni caso a fine stagione gli episodi pro e contro si equivalgono". Non è vero, caro Allegri, che episodi pro e contro si equivalgono, soprattutto se ti chiami Chievo, Parma, Lecce eccetera. Quanto affermo, proprio Allegri dovrebbe saperlo bene, avendo passato tutta la sua carriera da calciatore in provincia ma evidentemente pochi mesi alla corte del maraja lo hanno cambiato.
Solitamente cerco di rimanere distaccato nei post in cui parlo di calcio, perché di strilli pallonari se ne sentono abbastanza da tutte le parti e perché il campionato di serie A non è certo una cosa "importante". Però in questo week-end si è andati oltre il limite della decenza fin da sabato, quando l'Inter ha battuto il Cagliari con una rete in nettissimo fuorigioco per poi concludersi con lo stop di braccio di Robinho. In entrambi i casi a infastidire sono state le reazioni dei protagonisti: Ranocchia radioso per il primo gol in maglia nerazzurra e soprattutto il brasiliano del Milan, prima in campo a spiegare agli avversari che il suo stop era regolare e poi con la stessa faccia da furbone, davanti alla telecamera a dire: "l'ho stoppata bene". Il nostro calcio da molti anni non è uno sport ma valvola di sfogo di frustrazioni dei poveracci e malaffare dei ricchi e potenti, da troppo è anche poco credibile con giocatori sempre più gonfi che non conoscono il tocco di palla e arbitri palesemente inadatti al ruolo. Insomma un circo con più animali che persone, una rappresentazione grottesca della nostra società dove i ricchi sono sempre più tracotantemente ricchi e i poveri a subire. A volte gridano, altre tacciono e passano da signori sì, ma cornuti e mazziati (vedi Donadoni sabato). Il calcio italiano è sempre più ad uso e consumo dei soliti politici che se ne vanno allo stadio gratis e dei frequentatori della curva che, pure, molto spesso non pagano per andare a "tifare". Comunque sia si tratta di ultras che se ne fregano dello spettacolo, che non fanno differenza tra una rovesciata e un colpo di mano basta che porti punti.
Nel frattempo siamo al 33° posto del ranking Uefa sul fair play (calante), nel frattempo pur di non assegnare a noi gli Europei li hanno assegnati a Polonia e Ucraina, nel frattempo riceviamo sonori ceffoni in campo europeo (ai quali rispondiamo con ignobili baruffe). Ridicoli in campo e fuori, sugli spalti, a casa davanti la televisione, sempre pronti a sputare ingiurie contro gli "avversari" ma prontissimi alla difesa a spada tratta dei "nostri", in nome di improbabili meriti conquistati in passato da questo e da quello.

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