Giornata n.10

Creato il 08 novembre 2010 da Gianlucaciucci
C'era una volta Marco Delvecchio e oggi c'è Mirko Vucinic, nuovo uomo derby per la Roma; c'erano una volta le polemiche del dopo gara e ci sono ancora (rigori dati, rigori non dati, fuorigioco sì fuorigioco no), sfiorando il grottesco dei giocatori laziali convinti di aver giocato in 11 contro 12; volava una volta l'aquila Olimpia e ora non più, e meno male. Lazio-Roma della decima giornata conferma una vecchia regola, del tutto empirica e per questo molto spesso vera, che vuole vincente la squadra che si appresta al derby nelle condizioni peggiori, e una più recente e maligna che dice che senza Totti si batte meglio la Lazio. Non parlo degli episodi contestati, non mi interessano, mi interessa invece che la Lazio non esce ridimensionata dall'Olimpico ma Reja ha sbagliato la formazione per la prima volta mentre Ranieri ha trovato in Vucinic un condottiero fierissimo e in Greco un giovane di sicuro avvenire. La vittoria della Roma ci sta, i rigori assegnati pure sicché risultato giusto e la classifica si accorcia.
 Non grazie all'Inter che soffre da matti con il Brescia, rischia di capitolare ma ha pure la possibilità di vincere se non fosse per Milito che si mangia un gol clamoroso a fine gara. Iachini ha presentato a San Siro una squadra molto accorta e rapida, trascinata da uno splendido Caracciolo che ha fatto dannare Samuel prima che questi si frantumasse il ginocchio destro (stop lunghissimo per lui) e dall'ottimo Diamanti. L'Inter di Benitez continua a perdere pezzi e a fornire prestazioni mediocri, troppi uomini sono fuori forma o fuori dal campo, chi c'è mostra di non avere lo stesso spirito di sacrificio dell'anno scorso e la sensazione è che la pancia sia piena per troppi. Sbaglia comunque Moratti a dettare ai giornali i suoi malumori, cosa che non aveva mai fatto con Mourinho.
 Domina il Milan a Bari,  dove gioca con una figurina in meno e un centrocampista in più risultando ben più dinamico che contro la Juve e facendo andare al tiro anche Ambrosini (che segna) e Gattuso. Purtroppo al tiro ci arriva pure Robinho che sbaglia più del lecito risultando snervante nel suo continuare a cercare il numero ad effetto.
 Vince anche la Juventus contro il Cesena, soffrendo e faticando oltre che raschiando il barile di una formazione fatta con il "primavera" Sorensen e i rinnegati (ex?) Grosso e Salihamidzic dimostra che il progetto di Delneri va avanti, la caduta è sempre dietro l'angolo ma i bianconeri sono in corsa per il titolo.
 Il campionato, che non esprime molte giocate sopraffine (a parte nei pressi di palermo), è perlomeno avvincente, ci si accontenta.

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