Piove. Una pioggerella insistente che a tratti si arresta per poi riprendere dopo qualche folata di vento non troppo convinta. L’aria fresca come un autunno precoce, mi ha ricordato quanto siano tristi certi autunni milanesi. Cieli grigi che si susseguono per giorni e giorni a cui quasi non si fa più caso, presi dal lavoro che ti avvolge in un turbine incessante e prepotente.
Questo una volta, o meglio, non tanto tempo fa, solo l’anno scorso. Quest’anno è tutto diverso. Cosa farò durante quelle che Battisti definiva giustamente "giornate uggiose"? Come farò a ignorare la tristezza dei cieli grigi e delle strade sporche senza un lavoro che distolga gli occhi?
Pensavo che un po’ di vacanza, aiutasse a svagare la mente dai pensieri grigi, ma basta questa pioggerella a riportarmi lontano da qui, in un posto in cui non ho più collocazione, a una situazione sospesa che mi consuma l’anima.
Magazine Talenti
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