Il gatto, specie quello nero, è ritenuto l’animale che fa da tramite tra l’esistenza terrena con l’aldilà. Magico, fino dai tempi più antichi, adorato dagli Egizi sotto le sembianse della dea Bastet, ma legato anche alla dea Iside, dea della notte, in quanto il suo pelame scuro si confondeva con l’oscurità, ma gli occhi erano brillanti al pari della Luna, compagno, nell’epoca oscura del medioevo, di streghe, stregoni e maghi, oggi è solo un placido compagno che ci rallegra con le sue fusa….
Ad un gatto
Non sono più silenziosi gli specchi
né più furtiva l’alba avventurosa:
sotto la luna sei quella pantera
che ci è dato scorgere da lontano.
Per forza indecifrabile di un decreto
divino,ti cerchiamo vanamente:
più remoto del Gange e del Ponente,
tua è la solitudine, tuo il segreto.
La tua schiena condiscende alla lenta
carezza della mia mano: hai tollerato
fin da un’eternità , che è quasi l’oblio ormai
l’amore della mano diffidente.
In altro tempo sei. Sei il custode
di un àmbito sbarrato come un sogno.
(Jorge Luis Borges)
Il gatto è affine alle cose invisibili che l’uomo non potrà mai conoscere
(H.P.Lovecraft)
(post dedicato alla mia gatta nera lady)