«Sono molti gli italiani che hanno scelto l'Islam e tra i nostri soldati ci sono alcuni con la cittadinanza italiana. Non mi sorprende. È un dovere di un musulmano essere coinvolto nella jihad. In Italia ho visitato i centri islamici, ho predicato. Ci sono stato in più occasioni, fino a qualche mese fa. A Bergamo, a Cremona, ma anche a Roma. Per noi siete un Paese molto importante. Noi musulmani crediamo che un giorno il mondo intero sarà uno Stato islamico. Il nostro obiettivo è fare in modo che anche il Vaticano sarà musulmano.». Parole di Bilal Bosnic, ritenuto "il reclutatore" della milizia jihadista dell’Isis.E così dopo la 'fuga dei cervelli', il nostro Paese si appresta a subire anche quella dei combattenti per l’Islam. Un tempo gli europei si 'armavano e partivano' alla volta della Terra Santa per le Crociate in difesa del cristianesimo, per liberare dall'occupazione musulmana la terra dove nacque, predicò e fu messo in croce Gesù Cristo. Oggi i nostri giovani emigrano nei paesi musulmani rapiti da quel mondo, da quella cultura, per sposare il Corano e indossare il burka, pronti a combattere per la jihād, ma soprattutto per dare un senso alla loro vita! Stiamo assistendo impotenti ad una lenta ed inesorabile islamizzazione dell’occidente orfano di quei valori e di quegli ideali per i quali un tempo valeva la pena restare, vivere e lottare in suolo patrio. La famiglia intesa come istituzione sta attraversando una crisi irreversibile con la criticità dei legami coniugali, la coppia che scoppia, il crollo delle natalità e la colossale emigrazione dei giovani europei alla quale si contrappone una massiccia immigrazione di uomini, donne e bambini dai paesi musulmani. Insomma, i nostri giovani se ne vanno e vengono sostituiti da immigrati per la maggioranza proveniente dal Sud del mondo. In buona sostanza stiamo assistendo, inermi, ad una vero e proprio “ricambio generazionale”.I nostri giovani - in riserva di ideali, valori, cultura e lavoro, nati e pasciuti in un mondo occidentale fatto di lustrini e insegne luccicanti, che esalta l'apparire, privilegia l'avere a discapito dell'essere, un occidente svuotato dei suoi principi cristiani che dovevano fare da freno al capitalismo selvaggio e al profitto a tutti i costi - abbandonano il suolo patrio, dove tv e mass media promettono un mondo surreale, finto, diffondendo un’informazione drogata dal consumismo e filtrata dall’affarismo delle lobby, si convertono all’Islam e abbracciano il Kalašnikov!
E’ una dura realtà con la quale l’Occidente prima o poi sarà costretto a fare i conti se non vuole soccombere all’avanzata degli Ayatollah che marciano uniti e compatti alla conquista dell'universo intero.Ma la difesa del nostro mondo va attuata non a colpi di mitra e raid aerei, fatti passare per "missioni di pace", ma erigendo le mura della solidarietà, dell'attenzione verso i più deboli e indifesi, dell’amore cristiano, della centralità dell’uomo e della famiglia, della buona politica per il perseguimento del bene comune, quelle mura di cinta a difesa della nostra civiltà e della nostra cultura che sono state abbattute dal capitalismo. Ecco perché rispondere ai Kalašnikov con gli F35 è una battaglia già persa in partenza! Perché non è vero che gli occidentali “pentiti” di esserlo diventano tutti “tagliatori di teste”. La stragrande maggioranza dei nostri ragazzi fa una scelta religiosa, una scelta di vita: uomini e donne che si convertono alla religione islamica, al Corano e agli insegnamenti di Allah, perché qui da noi non riescono più a dare un senso alla loro esistenza.



